Pierluigi Casalino : I NUDI BLU DI MATISSE




 

                                                    1906-1907. Sono gli anni in cui esplode il fenomeno Matisse il suo uso violento del colore suscita scandalo e gli vale l’appellativo di “fauve”(“belva”). Sono anche giorni di grandi scoperte da parte dell’artista, il quale, viaggiando in Algeria, viene influenzato dalla luce e dall’arte locale. Ne è espressione il primo “Nudo Blu” (“Le Grand Nud, 1907), in cui la donna nuda, distesa nella posizione delle odalische, è resa più rotonda e desiderabile da un’ombreggiatura blu, che ne accarezza la pelle. 1952: Matisse vive in una splendida casa a Nizza e dipinge circondato dalla luce accecante del Midi francese. Il grande “Nudo Blu”, pur mantenendo la languida posizione dell’odalisca del 1907, con il braccio dietro la testa, è realizzato in modo quasi astratto. Il blu, che prima serviva, solo a ombreggiare la figura, è in questa nuova versione la carne stessa della donna, protagonista assoluta su un abbondante fondo bianco. Il Matisse incisore è sensuale, brutale e impudico. La sua è una lunga e intensa apologia del corpo femminile, dalla litografia de “Le Grand Nu” alle “Demoiselles de Nice”, vent’anni dopo le “Demoiselles d’Avignon” di Picasso, alle “Danseuse acrobates”, che rappresentano in scioltezza immagini di donne serpente, in uno stile che ricongiunge Matisse a Rodin e che ritrova la semplicità e la simbologia dell’arte delle pareti.

 

Casalino Pierluigi, 7.01.2011. (*Imperia)