Maria Luisa Poledrelli Lettera a Vittorio Sgarbi

Non basta: proprio il popolo ha impresso ancora sulla propria pelle, il senso della drammatica sua esistenza, al tempo dell'ultimo Governo Prodi, quando ha dovuto subire l'alta marea di pesanti tasse e una viva percezione di insicurezza nei centri cittadini e nei paesi limitrofi.

E che dire di certe sentenze giuridiche che sembrano riconnettersi al passato quando campeggiavano i processi agli untori di Manzoniana memoria? Certo all'inizio meravigliano, ammutoliscono, scandalizzano.

Quando poi conosci le azioni reali, i comportamenti, il percorso umano e psicologico delle persone in campo.... Uffa! on. Sgarbi, non risulta più vero il detto ferrarese: “ dai, dai che la boza la fa al pipai “. Certe sentenze giuridiche infatti sembrano, tornando al passato, voler imporre di nuovo la legge della giungla.

E Lei on.Berlusconi pensi con costanza ed opportunismo alle alleanze possibili, analizzando realisticamente e psicologicamente, i candidati.

Uffa!!! Onorevole! Possibile che faccia salire sul carro vincitore, qual che sia persona che si autodefinisca un Marcello della tradizione classica? Ma indaghi prima, senza fretta, dietro la maschera facciale e verbale!

E poi , per favore, rispetti la Chiesa ma si ricordi che lo Stato è laico e che dal 1300 stiamo lottando per la divisione dei poteri!

Non ci sembra proprio giusta, anzi oggi incongruente, la sottomissione del potere politico a quello religioso!

In questo “ baillame “ di tesi e di antitesi, la posizione più equilibrata sembra quella del Presidente della Repubblica, che fra i nuovi Guelfi e Ghibellini, Montecchi e Capuleti, Bianchi e Neri, cerca di visualizzare ed intendere la situazione e di analizzare dove la barca Italiana vada a parare in questo mare di tempeste economiche e politiche!

Di tutto questo che pensa on. Sgarbi considerando i misteri della politica Italiana e trovandosi Lei “ in medias res “?

 

Per il gruppo ipsa scribit

Maria Luisa Poledrelli

professoressa di Lettere