Berlino e l'esperienza del presente
pubblicato: lunedì 22 novembre 2010 da nabisDi ritorno da una “missione culturale” a Berlino voglio condividere con voi alcune impressioni e ‘riportarvi’ parte delle emozioni vissute durante le mie visite a musei, happening e gallerie. Comincio con una riflessione introduttiva che spero stimoli i vostri interessi…qual è lo stato dell’arte contemporanea a Berlino? Mi sono accorto subito che la mia domanda doveva essere riformulata in questo modo: quale esperienza del presente si può fare a Berlino? Infatti i tedeschi hanno sì un termine che ricalca il nostro ‘arte contemporanea’ (Zeitgenössische Kunst), ma spesso preferiscono parlare di Kunst der Gegenwart e cioè di ‘arte nel presente’.
Ecco dunque l’impressione che ho avuto nel corso di alcune ‘derive’ per le strade della capitale tedesca. Mi sembra che per alcuni aspetti Berlino sia dentro al proprio tempo, qualcosa che esula dal concetto di contemporaneo. Ciò che è contemporaneo infatti dovrebbe esserlo in relazione a qualcos’altro, essendo il ‘contemporaneo’ il tempo di uno ’scorrere insieme’ o meglio ’scorrere con’. Dunque il presente contemporaneo è qualcosa che fugge sempre, che si dà in relazione a qualcos’altro, qualcosa che è assente. Dunque il contemporaneo è uno spazio cognitivo e culturale che influenza il nostro tempo, definisce il ritmo a cui ci dovremo adeguare per ‘essere contemporanei’ anche noi.
La capitale mondiale dell’arte contemporanea è ancora New York, insidiata dall’energia creativa ed economica dei nuovi centri dell’estremo oriente. Londra forse “detta” alcune tendenze in Europa…e Berlino? Per molti versi mi sembra che Berlino sia ‘dentro al proprio tempo’ e questa accezione ha molti risvolti positivi. Anche qui naturalmente nascono le mode, gli stili e i colori più cool, ma qui si è cominciato a descrivere un tempo a partire dalle sue fondamenta. Un tempo interno, fatto anzitutto dell’attenzione e dell’ascolto dei suoi abitanti. Forse si tratta dell’evoluzione della sintesi tra socialismo e capitalismo, “Berlino è povera ma sexy” diceva nel 2003 il sindaco Klaus Wowereit, ma adesso la rotta sembra essersi invertita e l’economia locale cresce… [continua]