Una riflessione accurata sul rumorismo, l'elettrorumorismo e tutta la musica d'avanguardia non può prescindere dall'analisi sonora dei diversi ambienti urbani ed extraurbani contemporanei. Non ha senso, infatti, produrre artificialmente suoni e rumori se non si pensa al modo in cui andranno ad inserirsi nel contesto sonoro in cui abitualmente viviamo. Occorre definire: quali sono i rumori e i suoni che abitualmente percepiamo; quale attenzione vi poniamo; in che modo ci condizionano; cosa possiamo e dobbiamo fare per migliorare le nostre percezioni uditive; come possiamo educare le nostre orecchie.
In seguito alle rivoluzioni industriale e elettrica negli ultimi due secoli gli uomini si sono progressivamente abituati a vivere sotto un continuo assedio sonoro. Ai suoni delle campane e dei carretti si sono sostituiti i rombi degli aerei, delle automobili, degli elettrodomestici, delle fabbriche, delle discoteche. La differenza tra i due ambienti sonori è percepibile in certa misura ancora oggi se si confronta il paesaggio sonoro di una grande città e quello di una zona non abitata di montagna. Ma veniamo al dunque. La sovrabbondanza sonora in cui vive oggi l'uomo contemporaneo non ha causato una maggiore sensibilità nei confronti dei suoni e dei rumori, ma una perdita costante di consapevolezza e attenzione. In un ambiente con pochi e distinti eventi sonori, si riesce ancora a percepirne l'importanza e si presta attenzione a quegli eventi. In un ambiente in cui i rumori si succedono rapidamente fino ad intrecciarsi simultaneamente la nostra percezione sfuma gradualmente fino ad essere totalmente anestetizzata....
continua LIBERI DALLA FORMA
ANTONIO SACCOCCIO