«Avrei voluto scrivere un romanzo che avesse lasciato il lettore senza parole e la critica senza giudizio»: così afferma l’autore di questo romanzo a dir poco shoccante, provocatorio e spietato.
Raramente nella storia letteraria una pratica sessuale è divenuta, come in questo libro, protagonista di una storia, forse mai un “flusso di coscienza” dalle evocazioni joyceiane e/o salingeriane si conclude in forma così cruda e inquietante.
L’amore solo è un romanzo unico, pervaso da un’ironia che paradossalmente affonda le proprie radici nella drammaticità del male di vivere di pavesiana memoria, insomma nel dolore/gioia dell’esistenza senza mediazioni. E senza alibi. (Riccardo Roversi)