Four Lions Maometto che ride?

 

LA QUESTIONE DELLE VIGNETTE | http://baglioni.leonardo.it/blog/declino_storico_dellislam_e_ascesa_de...

da Montecarlo

Al morire dal ridere, così raro, s’oppone - meno banale, più comune - il morir ridicoli. Accade in Four Lions, scritto e diretto da Chris Morris, perfetto film senza un divo e ricco d’arguzia. È stato presentato ieri al Festival di Monte-Carlo, dedicato ai film-commedia; e sarà presentato al Torino Film Festival, dedicato largamente al cinema politico. Susciterà sulla stampa reazioni di ogni tipo, forse talora anche reazioni intelligenti e ciò non capita spesso su certi temi, che inducono al pregiudizio peggiore, quello legittimato dalla politica.

Chris Morris, del resto, proprio questo conformismo prende di mira in questo film senza buoni e con parecchi cretini, inclusi i poliziotti. Si esce dal cinema ancora avvolti dall’atmosfera di buffa, non buffonesca, determinazione che induce dei ventenni con famiglia e con un lavoro a far qualcosa di pericoloso pur di ridare senso alla vita.

A cercare riferimenti cinematografici per Four Lions, si pensa alla commedia all’italiana, specie I soliti ignoti (dove il malvivente di Memmo Carotenuto moriva, sotto il tram, però) e ai film più corrosivi dei Monty Python, come La vita di Brian. E soprattutto c’è attenzione per i risvolti goffi, eppure tragici, della storia. Non basta saper mandare una mail per essere un guerrigliero nell’era della globalizzazione.
Anche le persone sincere, però, sanno far male. Specie a se stesse.

Nessuno troverà antipatici o meschini i tre aspiranti guerriglieri islamici d’origine pakistana (Riz Ahmed, Arsher Ali, Kayvan Novak), più il musulmano inglese (Nigel Lindsay) unitosi a loro. Siamo a Sheffield e questi autoproclamati seguaci di Osama Bin Laden si trascinano la loro dimensione di poveracci. Si capisce subito, fin dalla registrazione di un messaggio su videocassetta a imitazione di quelli dei veri capi di Al Quaeda. Fra le mani dell’improvvisato messaggero di Allah però non c’è un fucile mitragliatore AK 47, noto come Kalashnikov, ma un giocattolo che lo riproduce in scala......

 

IL GIORNALE continua