ELOGIO DEI PRESOCRATICI

Nel campo degli studi filosofici si assiste ad una vera e propria infatuazione nei confronti dei Presocratici, pensatori ai quali si deve comunque il passaggio certo dal mito al logos in tema di speculazione. Oltre tutto si deve registrare, in proposito, anche il clima di eccitazione generale provocato dalle straordinarie scoperte quali il papiro di Derveni o il papiro di Strasburgo di Empedocle. Tra i Presocratici, bisogna ammetterlo, figurano grandissimi scopritori in materia di conoscenza dell'universo, di ontologia, di argomentazione e del relativo senso critico (un'esigenza di cui si sente terribilmente la mancanza oggi).D'altra parte, è vero, i presocratici, sono alla base delle pratiche intellettuali profondamente nuove che durano ancora ai giorni nostri con il nome di filosofia e di scienza, termini, che, ovviamente, non facevano parte del loro vocabolario. Essendo collocati in una posizione storica definita "prima", possono veramente rappresentare degli autentici modelli per coloro che ritengono (e fra essi già Nietzsche) che il pensiero occidentale abbia preso un corso sbagliato (ma anche aberrante) a partire da Socrate e più ancora da Platone (assai meno da Aristotele, però): il filosofo tedesco, in un certo senso, condanna tale corso come responsabile di una visione troppo ottimistica, democratica e decadente della modernità, alla quale la speculazione presocratica oppone una concezione tragica del mondo e, secondo Nietzsche, più giusta. Le ragioni del revival presocratiche non sono solo queste, ma anche altre. E' il caso di citare soprattutto quella del modo in cui ci sono stati tramandati, cioè in frammenti (brevissimi, peraltro), salvo qualche rara eccezione. Tant'è che ricostruire il pensiero presocratico non è facile e costituisce un esercizio acrobatico di immaginazione, uno sforzo di audace interpretazione o re-interpretazione. Quanti si occupano di rivisitare il loro insegnamento e di renderlo attuale muovono dalla loro intuizione dialettica e dal loro patrimonio di lettura del mondo e dell'argomentare di esso e su di esso, inserendo in tale ottica l'essere stesso dell'uomo e del mondo e il loro divenire. Una considerazione che va oltre la riscoperta dei testi di questi filosofi, una riscoperta che, in ogni caso, fa di essi il punto di partenza di nuove e più approfondite riflessione sul senso del loro imperituro messaggio.
Casalino Pierluigi