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Teatrino dell'ES, intervista di D. Badiali

Redazione


ZANELLA E PASQUALINI, BURATTINAI CON BUDRIO NEL CUORE

Il Teatro per ragazzi, i burattini, le rassegne, il Museo e il legame con Budrio.
La nostra intervista a Vittorio Zanella che da molti anni, insieme a Rita Pasqualini, dà vita e porta in scena i burattini con energia, passione e dedizione.


Partiamo dalla vostra lunga esperienza di teatro per ragazzi (e non solo). Come nasce la vostra attività e da quanto tempo  va avanti e.. una curiosità: cosa significa Teatrino dell’Es ?
Il Teatrino dell’Es nasce nel lontano 1982 (“ES”: pronome personale tedesco col quale s’indica la prima fonte psichica impersonale nelle manifestazioni istintive, quindi Teatrino dell’Es come Teatrino dell’Inconscio, dei Sogni, della Fantasia e dei Desideri) dopo 4 anni d’apprendistato, cioè dal ’79, coi più grandi Maestri italiani del ‘900 del settore, da Otello Sarzi col suo “T.S.B.M.” (Teatro Setaccio Burattini e Marionette), a Maria Signorelli con la sua “N.O.B” (Nuova Opera dei Burattini), fino al “ Teatro Giocovita”, specializzato nel teatro d’ombre, dipinte dall’illustratore scenografo Emanuele Luzzati.
Vittorio e Rita hanno collaborato moltissime volte con artisti di assoluta levatura che hanno fatto grande nel mondo il teatro e non solo,  da Giorgio Strehler fino a Cesare Zavattini, coi quali allestirono rispettivamente “Aida-aida”, ispirata all’omonima opera verdiana assieme ai marionettisti della Carlo Colla e Figli, diretti da Eugenio Monti Colla e “Totò il buono”, dal quale fu tratto il film neorealistico “Miracolo a Milano” diretto da Vittorio De Sica.
Com’è cambiata la scena del teatro per ragazzi e del teatro di figura in tutti questi anni ?
In questi trent’anni sono nate moltissime Compagnie Teatrali, anche grazie ad una politica sinergica con gl’Istituti Scolastici paritari, pubblici e privati di ogni ordine e grado, che necessitano d’attività teatrali come formazione culturale, parallela ai programmi ministeriali. Quest’attività collaborativa col mondo scolastico è stata inizialmente curata dai gruppi teatrali storici, dei quali oramai facciamo parte anche noi, coi nostri 36 anni d’attività professionale e 28 di “Burattinando a Budrio”, in domenicale e scolastica. Il target dei bambini, ragazzi e giovani, che fruiscono del teatro di figura, d’attore con contaminazioni di danza e musica, necessitano di molta attenzione ai linguaggi utilizzati, per favorire un feeling immediato, che permetta una veicolazione di contenuti e forme dati da un’attenta ricerca socio-psico-pedagogica, per la stesura dei testi e per la realizzazione grafico-scenico-pittorica e costumistica dei personaggi protagonisti e luoghi d’azione, come dire che tutto dipende dal testo e da come lo si vuole raccontare.
A Budrio avete insediato molte delle vostre iniziative artistiche. Ad esempio, “Burattinando a Budrio”, cioè le domeniche a teatro dedicate ai più piccoli, in corso proprio in questo periodo. Cosa propone e com’è stato organizzato?
La rassegna teatrale “Burattinando a Budrio” –  la più longeva della Provincia di Bologna –  è giunta quest’anno alla sua 28^edizione, come dire che sono giunti a Budrio in tutte queste stagioni oltre 168 spettacoli domenicali, dato che nei primi 15 anni erano 8 e non 6 a stagione, e 252 spettacoli per le scuole dai 2 ai 18 anni, a volte replicati più volte dal lunedì al venerdì, per accontentare il vasto pubblico che nei primi 15 anni proveniva da oltre 22 Comuni, non solo dalla Provincia di Bologna, ma anche da quelle limitrofe di Ravenna, Modena, Reggio e Ferrara. Era un via-vai  continuo di scuolabus che scaricavano in tempi ristrettissimi, in più zone vicine al Consorziale, studenti ed insegnati, per permettere l’inizio delle rappresentazioni, dato che poi dovevano ritornare a scuola per l’apertura delle mense. Eravamo diventati amici di tutti gli autisti che c’imploravano d’essere estremamente puntuali nei tempi. Ora si prevedono 6 spettacoli domenicali per le famiglie, sia di figura che d’attore, dei quali 2 facenti parte della rassegna sovra-comunale “Domeniche a Teatro” che si svolge in 9 Comuni della Provincia di Bologna, ora Città Metropolitana, sotto la nostra curatela, in grande sinergia coi responsabili degli Uffici Cultura dei Comuni che vi partecipano e per Budrio inizialmente con l’ex Direttore del Consorziale Rino Rambaldi che poi passò le redini all’attuale Direttore Giordano Cola. “Burattinando e recitando a Budrio” prevede anche 9 spettacoli scolastici, dall’asilo nido alle scuole superiori, che ha visto negli anni un susseguirsi di migliaia e migliaia di spettatori, che poi grazie all’imprinting hanno potuto apprezzare e continuare l’esperienza affollando da adulti i teatri di prosa, lirica, musica, danza e comico. Nella scelta degli spettacoli, cerchiamo di trovare sempre progetti che partano dalla tradizione della Commedia dell’Arte nei rispettivi idiomi d’appartenenza per non far dimenticare le origini da cui tutto parte, per giungere a innovativi spettacoli con contaminazioni più in sintonia al passo coi tempi. Il minimo-comun-denominatore è sempre la qualità dei progetti che devono suscitare stupore nei cuori e nelle menti dei giovani spettatori.
Tra settembre e ottobre, avete promosso sotto la vostra direzione artistica “Mani parlanti”, che da qualche anno è anche un evento sovracomunale. Di cosa si tratta?
Il Festival biennale delle “Mani Parlanti”, già patrocinato dalla Regione Emilia Romagna, nasce come emanazione del “Museo dei Burattini”, quest’ultimo istituito a Budrio nel 2000 quando Bologna era “Capitale Europea della Cultura”, che presto vedrà Matera protagonista. Il Festival è giunto quest’anno alla sua 6^ edizione e si svolge prevalentemente a Budrio e frazioni, con un’anteprima chiamata “Aspettando Mani Parlanti” presso i comuni di Terre di Pianura. In questo festival si prediligono spettacoli di teatro di figura, dalla tradizione alla sperimentazione di nuove tecniche e linguaggi, anche con spettacoli come vetrina di giovani Compagnie. Solitamente s’approfitta del Festival per allestire mostre temporanee presso la Sala Rosa. Memorabile fu quella dei costumi e delle “faceres”, maschere lignee intere, scolpite da artisti locali del Carnevale Fassano, organizzata assieme dai Comuni ladini della Val di Fassa (TN), da Moena a Penìa, tra il gruppo del Sella e la Marmolada, con spettacolo folcloristico finale in Piazza Filopanti. Si era creato anche il “Premio Cuccoli d’Oro” del quale abbiamo all’interno del Museo alcuni burattini, come il suo Sandrone trasformato in Fagiolino intorno al 1850, Premio consegnato dal Sindaco Giulio Pierini alla Presidente Onoraria UNIMA Italia “Unione Internazionale della Marionetta” Antonietta Sammartano.
Grazie all’amministrazione comunale, Budrio può vantare il Museo dei burattini, molto visitato e apprezzato. Sappiamo che il vostro è stato un ruolo cruciale per la sua creazione e lo è ancora oggi per la sua promozione e valorizzazione…
Come abbiamo già detto nel dicembre 2000 nasce il “Museo dei Burattini”, fortemente voluto dall’allora Amministrazione Comunale della Giunta del Sindaco Celli, dove la nostra ingente collezione di burattini, marionette, pupi, ombre, teatrini giocattolo, baracche, e materiale cartaceo, documentario, librario e scenografico dal 1580 alla metà del ‘900, trova finalmente  una sede stabile: “la Casina del’400”, poi ampliata nei locali adiacenti di Via Garibaldi per contenere i materiali delle collezioni Cervellati/Menarini/Perani, acquisite dal Comune di Budrio. La Casina del ‘400 attualmente ospita il materiale della famiglia marionettistica ligure/piemontese: Gambarutti/Brigati, con marionette sette/ottocentesche trasformate in burattini, da cui il nome “burattette”. Dalla sua nascita ci siamo attivati per condurre visite guidate a scolaresche e gruppi, non solo nelle domeniche d’apertura, ma anche nelle affollatissime “Notti Bianche dei Musei” e in orario scolastico, come vere e proprie lezioni sulla “Commedia dell’Arte”, rivolte agli studenti d’ogni ordine e grado. Le nostre Mostre hanno portato anche all’estero i materiali raccolti, così che ogni anno il “Museo dei Burattini” di Budrio esce dalle proprie mura per raggiungere altri luoghi in Italia e all’estero, come l’ultima mostra “Buratto, Fili, Bastoni” allestita a Cles (TN), in Val di Non, all’interno dello storico Palazzo Assessorile. Mostra patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turistiche, con una meravigliosa presentazione sul catalogo a firma del Ministro Dario Franceschini, che i cittadini budriesi possono già trovare presso la Biblioteca Comunale, ma che potrete leggere anche all’interno delle sale museali, che qui riportiamo:
«Un  fascino senza tempo quella di marionette e burattini, che oggi  appare minacciato.  I bambini sembrano più interessati alle nuove tecnologie e   utilizzano inedite modalità  di comunicazione, di svago e divertimento, nelle  quali, peraltro,  mostrano maggiore padronanza degli adulti. Eppure, quando un genitore accompagna i propri figli ad assistere ad uno spettacolo del “teatro in miniatura”, la magia si ripete ancora,  come accade da secoli e, insieme, rimangono incantati, a bocca aperta, di fronte al trionfo della fantasia e del talento. Ecco perché dobbiamo essere grati a Vittorio Zanella e Rita Pasqualini, che di quest’arte straordinaria sono tenaci e appassionati custodi e che al collezionismo affiancano l’impegno per  tenerla viva e diffonderla.  La loro è una autentica missione e questa mostra dunque, con le sue testimonianze di pupazzi, scenografie, fondali,  oggetti di scena,  è qualcosa di più di una raccolta di cimeli del passato, rappresenta un atto d’amore, un piccolo ma prezioso seme per il futuro»

Come Teatrino dell’Es che programmi avete per il futuro?
Nel 2015 allestiremo altre due nuove produzioni che si andranno ad aggiungere alle altre 64 che giacciono nei magazzini, che ci auguriamo possano circuitare e trovare il consenso di pubblico e critica. Ci attendono due importanti tournée all’estero: a settembre a Cahors, nel sud della Francia, grazie ad un progetto culturale di scambio fra Centri Sociali bolognesi e la città francese, infatti nell’autunno del 2013 abbiamo ospitato nel nostro “Atelier delle Arti” di Villanova di Castenaso, un gruppo di francesi ed italiani che hanno costruito con noi tanti burattini, all’interno del progetto europeo “Grundtvig Quercy Bologna”. A Ottobre 2015 andremo in Finlandia e Svezia con “Le avventure del Dottor Kolika Kronika”, spettacolo comprodotto c/o il nostro Atelier con la compagnia Pikku Aasin NukkeTeatteri di Vaasa (Finlandia), che ha debuttato al Consorziale di Budrio per l’apertura di questa stagione teatrale.
Al di là degli aspetti strettamente artistici, qual è il vostro rapporto con Budrio e la sua gente?
Dal 14/05/2001 siamo onorati d’essere “Cittadini Onorari” di Budrio, quindi per noi è la casa del nostro agire e della nostra passione, che prendiamo con molta serietà ed impegno. Budrio è il nostro Paese inteso come la nostra Patria adottiva, quindi non perdiamo occasione, quando siamo in tournée in Italia e all’estero, per elogiarne i pregi, le bellezze e l’alto livello di qualità della vita e delle persone che vi abitano.

Debora Badiali

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