Michele Marziani Il Caviale del Po, a cura di A. Gulinati

Questa sera, alle ore 21.00, nel contesto della Sagra dello Storione di Ficarolo, presentiamo il libro di Michele Marziani Il Caviale del Po. Una storia ferrarese. edito quest'anno dall' editore 2G di Ferrara.

La presentazione è a cura di Alessandro Gulinati e viene accompagnata in colaborazione con Il Mercatino del Libro e del Fumetto da immagini originali sulla storia della pesca e della gastronomia legata a questo antico pesce, tipico del grande Fiume Po.

L'opera rappresenta un importante documento storico sulla pesca dello storione del Po e sulla preparazione del caviale a Ferrara che risale ai tempi dei duchi d'Este. L'idea di Marziani nasce dall'incontro con Gianni Tosti e Cristina Maresi titolari dell'agriturismo "Le Occare" di Runco, una struttura settecentesca immersa nelle splendide e verdi campagne ferraresi dove è possibile gustare l'antico caviale di storione preparato secondo la ricetta del celebre scalco ferrarese Cristoforo da Messisbugo. Il caviale prodotto a Ferrara dal Messisbugo era rinomato e di eccellenti qualità tanto da essere riconosciuto il migliore in assoluto dai cuochi dei pontefici e dagli scalchi più illuminati del cinquecento. Per fortuna della storia Gianni e Cristina hanno creduto nella possibilità di recuperare quel filo rosso che parte dalla corte estense e che si intreccia con la tradizione della cucina ebraicaferrarese. In via Mazzini, nel cuore del ghetto ebraico, nella prima metà del novecento, il negozio alimentare di Nuta Ascoli era rinomatissimo per il salame d'oca e per il caviale di storione, un vanto della cucina ferrarese, che si preparava in una cassettina di legno particolare ereditata, insieme alla ricetta, dal padre Laudadio con lo stesso procedimento di Cristoforo da Messisbugo. La Nuta, di religione ebraica, dovette nel 1938 cedere l'attività al suo garzone, Adolfo Bianconi che muore alla fine della guerra, 24 aprile 1945, forse ucciso mitragliato dai tedeschi forse, essendo probabilmente un partigiano bianco, vittima dei rossi mentre rientrava a Ferrara in motocicletta. Va avanti col negozio la moglie Matilde Pulga fino al 1972 che produce poco caviale per via dello storione in estinzione. Pare che il gastronomo ferrarese Roberto Brighenti, notaio, scovasse la ricetta originale della Nuta e grazie al ritrovamento si ritorna a mangiare caviale alla ferrarese a casa del notaio solo per gli amici. Alla morte del professionista, Giuseppina Bottoni, cuoca del notaio, eredita la ricetta e gli attrezzi per fare il caviale, e li tramanda ai coniugi Tosti. Michele Marziani, giornalista e narratore ci racconta una "storia", quasi una "leggenda", che parte dalla corte estense, attraversa l'Adriatico, si lega agli ebrei sefarditi del ghetto di Ferrara, si intreccia con la grande cultura tradizionale del Po e si annoda con la ferrovia che fa approdare lo storione e le sue uova sulle tavole cosmopolite dei gourmet più accreditati. Dei pescatori di storioni del Grande Fiume e degli artigiani del caviale di Ferrara, oggi non rimane quasi più nulla: di un 'intera civiltà si è riusciti a salvare solo una ricetta.


Per Informazioni sulla Sagra dello Storione:
http://www.mangiotipico.it/2014/sagre-sagre/sagra-dello-storione-a-ficarolo/
https://www.facebook.com/events/578318338950021/?notif_t=plan_user_invited


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