I teorici polacchi del XVI secolo, pur non essendo in grado di denunciare le imperfezioni tecniche del loro ordinamento politico, rafforzavano nel loro paese il culto talora eccessivo della libertà politica e dell'uguaglianza civile. Proclamando il primato del governo delle leggi, non coglievano la necessità di una riforma seria della classe politica non esente da difetti non certo irrilevanti. Proprio nel momento in cui in Occidente si diffondevano le idee di Lutero e di Machiavelli e si affermavano le concezioni del potere repressivo dell'autorità, nell'Europa Orientale il popolo polacco manifesta la sua fede nella libertà di fronte al dispotismo asiatico, il proprio amore per la legge: si tratta di una vera lezione che lo spirito universale di libertà non può non ricordare ancora oggi. Bodin criticherà le eccessive - a suo modo di vedere - delle istituzioni polacche di quell'epoca, ma non c'è dubbio che si trattò di un esperienza di grande spessore politico. In proposito è ricorrente il parallelo, presso gli studiosi polacchi, tra Machiavelli ed uno, ad esempio, dei più brillanti teorici di quel paese, Modrzewski. La critica polacca, al riguardo, polemizza sempre sul fatto che non venga riservato al pensatore polacco l'analogo trattamento destinato all'Autore de Il Principe. Pur condividendo in parte la tesi di altri studiosi polacchi, come il Rembowski, sulle ragioni sociologiche che hanno favorito la diffusione delle idee di Machiavelli e limitato quella di Modrzewski, si ritiene in genere da parte degli altri studiosi che la dottrina del polacco abbia subito la sorte normale di qualsiasi politica idealistica non accolta da una Chiesa o da una scuola, cioè un rapido declino. Rivalutare nella sua effettiva importanza la politica idealistica è il compito che si sono assegnati diversi analisti e non si può non concludere quanto oggi si possa riconoscere legittimamente le rivendicazioni dell'idealismo politico polacco del XVI. E tutto ciò alla luce degli eventi del trascorso XX secolo che ha visto la Polonia protagonista nella sua lotta per la libertà di fronte agli opposti totalitarismi e anche in senso alla sua stessa società civile e persino nelle sue istituzioni.
Casalino Pierluigi, 29.06.2014
Casalino Pierluigi, 29.06.2014