Ferrara, il vescovo Negri "umanamente" scorretto contro il pensiero unico

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Le unioni omosessuali? Un'ossessione per i media, un ricatto ideologico per la Sinistra, un permissivismo dilagante per la tradizione italiana. Sono le etichette che il vescovo di Ferrara Luigi Negri affibbia al dibattito in corso (e a Ferrara scoppiato nell'ultimo fine settimana con la manifestazione delle Sentinelle in piedi) sul disegno di legge contro l'omofobia.
Intervistato dal settimanale Tempi, monsignor Negri definisce "patologica" l'insistenza con cui i media pongono periodicamente il tema delle unioni omosessuali, soprattutto "in un un paese che ha ben altri problemi più radicali, come quello di uscire da una crisi economica e da una crisi morale e culturale non meno spaventosa". Ma forse quello della parità di diritti non è meno è un problema per il vescovo, che confida alla giornalista Laura Bonelli che la "pressione massmediatica" è "tale per cui sembra che il problema dei matrimoni gay sia un problema reale e addirittura il problema più urgente del nostro paese".
Negri concede che, sul piano giuridico amministrativo, si possano realizzare degli interventi "che tendano ad equiparare la condizione dei cittadini italiani a prescindere dalle loro pratiche sessuali", ma va fatto con "un dibattito, non un ricatto ideologico". "Forse – aggiunge – non fa bene neanche a tanta sinistra passare da posizioni che richiamano una certa sensibilità di carattere morale legata ai valori fondamentali della nostra tradizione (che è anche quella laica, ricordiamo le due chiese di cui parlava Gramsci) a questo permissivismo dilagante".
Negri parla anche della sua diocesi di Ferrara-Comacchio, dove "molte famiglie hanno reagito con estrema chiarezza di fronte ad iniziative "pansessuali" intempestive che, senza chiedere la loro approvazione, hanno fatto la comparsa nelle scuole dei figli. E devo dire che tanti dirigenti scolastici di fronte alla loro decisione sono dovuti tornare sui propri passi".