Ferrara e la lobby gay totalitaria?




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scrivo in merito al comunicato sottoscritto dai firmatari del Protocollo Interistituzionale per il Contrasto all’Omofobia (P.I.C.O.) in previsione (addirittura!) della manifestazione delle Sentinelle in piedi che si terrà sabato 28 giugno. In qualità di dottoranda dell’Università degli Studi di Ferrara intendo dissociarmi da un comunicato che ritengo assolutamente discriminatorio, violento e lesivo dei più fondamentali diritti garantiti dalla nostra Carta Costituzionale.
Un tale documento non mi rappresenta e ne ritengo gravissima la sottoscrizione da parte dell’Università, che di fatto appoggia attacchi – che ricordano il ventennio – nei confronti di chi manifesta il proprio pensiero in maniera pacifica e nel rispetto delle leggi. Peraltro, esternazioni di tal sorta non appartengono proprio allo stile di questo Ateneo, e mi chiedo cosa sia accaduto in questo caso…
Ritengo maggiormente grave, se possibile, quanto dichiarato in alcune righe di quell’incredibile documento, con riferimento al messaggio delle Sentinelle in piedi, soggetto che, cito testualmente, “non può e non deve trovare spazio a Ferrara, città dell’associazionismo e del volontariato che, negli ultimi anni, si è distinta per i suoi valori di inclusività e di rispetto per il suo impegno civile contro ogni forma di discriminazione.”
La negazione in termini di questa affermazione, che per “includere” alcuni fa fuori altri, rappresenta allo stesso tempo una violazione dei diritti della persona, garantiti costituzionalmente, perpetrata proprio da quelle istituzioni pubbliche che, a prescindere dalla coloritura politica, dovrebbero garantire l’esercizio dei diritti di tutti, e non solo di una parte.
Maddalena Tamburini, dottoranda in diritto dell’Unione Europea