Miroslava Hajek: La collezione delle opere storiche di Bruno Munari



E paradossale che un artista italiano noto pressoché in tutto il mondo, chiamato "Leonardo da Vinci del XX. Secolo" e quasi del tutto inesplorato nel suo aspetto artistico.
Munari artista e stato praticamente ignorato dalla critica ufficiale e dal mercato.
Nel ultima fase della sua vita si e reso conto del rischio che il suo lavoro artistico poteva non solo venire confuso e mescolato con la sua opera didattica, attività del designer e altri generi, cosa insopportabile per lui che come teorico per primo ha stabilito la differenziazione tra arte, artigianato e design, diversità tra lo stile e styling, ma poteva anche venire disperso e distrutto, vanificando ogni possibilità di ricostruire e mostrare la logica della sua ricerca estetica.
Molti erano gli amici di Munari, ma io ho condiviso e realizzato per trent'anni con lui un progetto, che considerava molto importante, perché  permetteva a rimediare alla mancata o sbagliata considerazione del suo lavoro.
Era quello di costruire una raccolta di opere che nel suo insieme rappresenta immagine di Munari artista, che illustra la evoluzione della sua filosofia estetica e che smentisce i pregiudizi e preconcetti nati circa la sua opera artistica.
La raccolta, strutturata in modo cronologico e composta da tutti pezzi storici più importanti. Documenta in che modo Munari nel tempo affrontava i suoi temi ricorrenti. Evidenzia la profonda coerenza e legame di continuità tra le varie opere e le diverse linee della sua ricerca estetica..
Molti erano confusi dalla straordinaria inventività dell'artista e non sono stati in grado a individuare il filo conduttore che attraversa tutto il suo percorso artistico.
Per conoscerlo dobbiamo renderci conto che Munari e non solo annoverato tra i padri dell'arte cinetica nel ambito internazionale, ma e anche il primo ideatore di arte come ambiente (concavo –convesso 1947). Ha anticipato le video installazioni, creato una poetica quasi zen della tecnologia e produceva tra i primi artisti cinema astratto.Non per ultimo e anche il fondatore del Movimento dell'arte Concreta (MAC) tuttora considerato attuale.
Questa collezione manifesta l'importanza della sua concezione estetico–filosofica la quale riesce ampliare la comprensione dell'essere e provocare mutamenti nella storia dell'arte.
Munari, non solo demoliva l'idea romantica dell'artista, e sentendosi stretta l'idea dell'arte relegata soltanto a pittura e scultura ampliava i suoi mezzi espressivi, ma dimostrando una profonda umanità sottolineava un nuovo ruolo d'artista, ponendosi nella posizione defilata di operatore visivo, quasi fosse un anonimo artista medioevale.
Forse per questa sua azione, oggi estremamente attuale, della smitizzazione ed eclissi della figura del autore, viene riconosciuto di più come grafico editoriale, designer e pedagogo, che come artista.
Ho conosciuto Munari nel 1967, quando ancora vivevo nella Cecoslovacchia ed ero una studentessa della storia dell'arte nella Università di Brno. Lui ha cominciato ad inviarmi la documentazione sul suo lavoro artistico.
Quando ero costretta a rimanere in Italia  ho fondato a Novara nel 1970 lo studio "UXA centro d'arte contemporanea" , Munari mi ha proposto di specializzarmi nella problematica del suo lavoro artistico. Cosi già nello stesso anno sono state poste le basi per questa iniziativa un po' insolita.
L'idea di raccogliere questo insieme di opere e nata da diversi ragionamenti.
Anzitutto dal fatto che Munari avendo da sempre combattuto contro certo tipo di sistema dell'arte non era interessato al mercato vigente, quindi non attuava un produzione per soddisfarlo e le sue opere più importanti erano e sono in un esemplare unico.
Quindi abbiamo pensato di conservarli insieme per controbilanciare cosi le opere prodotte in più esemplari che pero Munari non considerava cosi importanti per il suo percorso.
In secondo luogo Munari temeva la confusione tra le opere prodotte materialmente da lui e quelle realizzate dai suoi progetti anche in modo seriale.
In terzo luogo abbiamo individuato opere che illustrano le reciproche connessioni presenti nel suo lavoro e vari  passaggi, anche simultanei, del suo pensiero artistico per esempio dalla rappresentazione della luce dipinta a quella reale usata direttamente.
In ultimo Munari mi chiedeva e in questo mi ha dimostrato una grande fiducia, che non intendo tradire, di non disperdere o alienare l'insieme di opere senza la quali non si potrà mai ricostruire Munari artista.
Vorrei far capire che le opere non sono state messe assieme allo scopo di lucro e non si tratta di una collezione casuale. Rappresentano anche il mio lavoro scientifico che intendo difendere, anche se mi gratifica soltanto il ricordo della complicità che si e stabilita con artista, quando nel corso dei anni sceglievamo insieme dal gruppo delle opere quelle più idonee per dimostrare i nostri obiettivi.
Cosi l' idea della collezione e forse partita da lui, ma l'abbiamo costruita assieme nel corso di anni. Sono stata unica storica del arte che si e interessata a Munari artista. Il grosso delle sue opere è nel mio possesso dagli anni settanta, ed è curioso che nessun teorico mi ha mai domandato di visionarle, cosi a molti sfugge la logica filosofica e estetica del suo percorso artistico .
La collezione parte da un opera del1927 e testimonia il lavoro di Munari fino alla sua morte. Comprende lavori molto famosi, come per esempio "macchina inutile con guscio di zucca"del 1934 e "tavola tattile" del 1938 esposte a Palazzo Grassi.  Include quasi tutti i suoi oggetti come per esempio aritmie storiche del 1950, sensitive del1940, vetrini da proiezione, circa 100, tra quelli a luce polarizzata e quelli semplici, decine di progetti e disegni, polariscop etc. Alcune opere sono inedite e molte sono uniche, nel senso, che esiste solo quel esemplare.
La raccolta ricostruisce il mosaico completo del lavoro di Munari artista e le opere sono state da me acquistate con intenzione precisa di fare un lavoro storico - critico, conservarle e con le giuste garanzie renderle visibili. Fino ad oggi la raccolta non e mai stata esposta ne visionata nel suo insieme da nessun altro critico.
     La mia intenzione sarebbe anzitutto di farla pubblicare, vincolare dalle Belle Arti, creare un fondazione o affidarla in comodato a qualche istituzione che sto cercando. Ho garantito a Munari che la collezione non sarebbe stata mai smembrata, venduta o alienata in nessun modo. Miroslava Hajek
ico per esempio dalla rappresentazione della luce dipinta a quella reale usata direttamente.
In ultimo Munari mi chiedeva e in questo mi ha dimostrato una grande fiducia, che non intendo tradire, di non disperdere o alienare l'insieme di opere senza la quali non si potrà mai ricostruire Munari artista.
Vorrei far capire che le opere non sono state messe assieme allo scopo di lucro e non si tratta di una collezione casuale. Rappresentano anche il mio lavoro scientifico che intendo difendere, anche se mi gratifica soltanto il ricordo della complicità che si e stabilita con artista, quando nel corso dei anni sceglievamo insieme dal gruppo delle opere quelle più idonee per dimostrare i nostri obiettivi.
Cosi l' idea della collezione e forse partita da lui, ma l'abbiamo costruita assieme nel corso di anni. Sono stata unica storica del arte che si e interessata a Munari artista. Il grosso delle sue opere è nel mio possesso dagli anni settanta, ed è curioso che nessun teorico mi ha mai domandato di visionarle, cosi a molti sfugge la logica filosofica e estetica del suo percorso artistico .
La collezione parte da un opera del1927 e testimonia il lavoro di Munari fino alla sua morte. Comprende lavori molto famosi, come per esempio "macchina inutile con guscio di zucca"del 1934 e "tavola tattile" del 1938 esposte a Palazzo Grassi.  Include quasi tutti i suoi oggetti come per esempio aritmie storiche del 1950, sensitive del1940, vetrini da proiezione, circa 100, tra quelli a luce polarizzata e quelli semplici, decine di progetti e disegni, polariscop etc. Alcune opere sono inedite e molte sono uniche, nel senso, che esiste solo quel esemplare.
La raccolta ricostruisce il mosaico completo del lavoro di Munari artista e le opere sono state da me acquistate con intenzione precisa di fare un lavoro storico - critico, conservarle e con le giuste garanzie renderle visibili. Fino ad oggi la raccolta non e mai stata esposta ne visionata nel suo insieme da nessun altro critico.
     La mia intenzione sarebbe anzitutto di farla pubblicare, vincolare dalle Belle Arti, creare un fondazione o affidarla in comodato a qualche istituzione che sto cercando. Ho garantito a Munari che la collezione non sarebbe stata mai smembrata, venduta o alienata in nessun modo. Miroslava Hajek