“Basti pensare che Catullo nei licei era bandito nella sua vera essenza e che si censurava il “carpe diem” di Orazio, perché era interpretato come un’affermazione di volontà sfrenata del piacere. In realtà è un invito ad affrontare la vita giorno per giorno, con quello che offre, gioie e dolori, con saggezza e misura..” – “Studentessa partorisce in gita scolastica” Gli anni sessanta ed i loro tabù, licei nei quali era proibita la conoscenza di autori latini che promuovevano lo spensierato vivere come Catullo ed Orazio. Tempi di perbenismo e di regole intransigenti che piegavano le volontà del popolo per lo sviluppo di un’omogeneità di comportamenti. Sono anche anni di forti contraddizioni, aumentano le donne che hanno coscienza della propria vita al di fuori delle mura domestiche, aumentano le ragazze che ricevano un’istruzione e che conoscono la bellezza dell’amore in tenera età. Maria è una sedicenne che ha amato per gioia di vivere e, con la stessa passione decide in tenerissima età di tenere il frutto di una festa nella quale conobbe Giorgio. Una giovanissima in difficoltà che in solitudine approda ad una scelta di grande maturità. “Donne di ieri”, è il nuovo libro di Luisa Ronconi, edito nell'aprile del 2014 per la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale "Oltre il Confine".L’autrice è conosciuta per la pubblicazione della raccolta “Le Favole della Sera”, di recente è stata oggetto di seconda ristampa, e per la raccolta “Storie vere d’animali”, un invito agli adulti per instaurare un dialogo con bambini ed adolescenti. “Donne di ieri” è un salto nel passato, infatti i primi racconti propongono un’Italia partigiana che lotta contro il fascismo, si arriva poi negli anni cinquanta percorrendo i sessanta sino ai settanta. Ne viene fuori un’idea della scalata sociale della donna, dei tentativi di affermare la sua persona oltre i pochi ruoli sociali ai quali era segregata. Racconti che illustrano la difficoltà della donna di inserirsi come partecipante sociale e come artista; le tredici narrazioni invitano i giovani di oggi a conoscere e considerare la lotta sociale che si è creata per potere intravedere l’uguaglianza di genere. “Le donne anziane, sempre con il fazzoletto nero in testa, spesso erano analfabete e si facevano leggere il giornale dai nipotini. Ricordo che la contadina del podere di mio nonno era analfabeta e che sua nipote le leggeva il giornale. Il figlio di quella contadina ha lasciato il paese per fare l’operaio.” - "Le contadine non si siedono a tavola con gli uomini" Un’Italia descritta senza fretta, con i suoi periodi oscuri e le sue celebrazioni forzate, di convenienza. Una penisola travolta dalla guerra e dalle restrizioni economiche, sociali e culturali. Un popolo che si è alzato dal fango, che ha cambiato le regole e che ha imparato ad ascoltare il diverso. Luisa Ronconi si ripropone di accentuare le fatiche delle donne che sono state schiacciate per il solo fatto di essere donne. “Pioveva e i vetri erano rigati di gocce che sembravano lacrime. Lisa pensava che avrebbe dovuto ricordarselo negli anni a venire, quel giorno sfortunato, perché a lei non piaceva assistere a episodi familiari dolorosi, fatti di lacrime e di parole grosse, di voci alterate e di botte. Si era alla fine degli anni Sessanta e lei aveva diciotto anni.” – “No a quel fidanzatino” Written by Alessia Mocci Addetta Stampa (alessia.mocci@hotmail.it) Info http://www.rupemutevoleedizioni.com/ https://www.facebook.com/RupeMutevole http://www.rupemutevoleedizioni.com/letteratura/novita/donne-di-ieri-di-luisa-ronconi.html Fonte http://oubliettemagazine.com/2014/06/01/donne-di-ieri-racconti-di-luisa-ronconi-unidea-della-scalata-sociale-della-donna-dagli-anni-quaranta/
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...