Prelato spagnolo, Asìn Palacios, ha riunito nelle sue ricerche un duplice interesse: quello di uno spagnolo desideroso di ridare valore alle glorie del periodo arabo del suo paese, e anzi di dimostrare la persistenza della loro eredità nella Spagna del secolo aureo, e quello di un cattolico ansioso di riscoprire elementi cristiani nella mistica dell'Islam, la cui sola presenza ne garantirebbe l'autenticità. I titoli delle sue opere sono a tale riguardo significativi e il suo interesse per Ibn 'Arabi^, nativo di Murcia, è comprensibile: ha anche dedicato dei lavori ad altri mistici ispano-musulmani come Ibn Masarra, Ibn 'Irri^f e Ibn Abbad di Ronda, nel quale vede un precursore di San Giovanni della Croce.La sua opera più conosciuta, tuttavia, è Escatologia musulmana en la Divina Commedia., Madrid, 1919. Accolta in modo ineguale all'epoca della sua pubblicazione, la sua tesi è stata con il tempo rafforzata dalla scoperta del Liber Scalae (Libro della Scala), cioè il racconto dell'ascensione notturna del profeta Muhammad, in traduzione latina e francese. Dopo un periodo di scetticismo critico, la dantista italiana Maria Corti ha dato atto della fondatezza della tesi del Palacios e oggi il problema delle fonti arabe di Dante è aperto e oggetto di riflessioni non marginali e suscettibili di notevoli sviluppi.
Casalino Pierluigi, 6.06.2014
Casalino Pierluigi, 6.06.2014