Maurizio Ganzaroli: ricordo di Ray Bradbury

Il ricordo di:

Ray Bradbury

 

RayDouglas Bradbury (Waukegan, 22 agosto 1920 – LosAngeles, 5 giugno 2012) è stato uno scrittorestatunitense, innovatore del genere fantascientifico;nella sua carriera è stato anche sceneggiatorecinematografico.

Natoa Waukegan nell’Illinois e figlio di genitori svedesi che si trasferirono inCalifornia, a causa però della grande depressione il padre di Ray Bradbury,rimase senza lavoro, ma proprio per quel motivo qualcosa si accese in lui, escoprendo la fantascienza cominciò a scrivere i suoi primi racconti cheandavano dal poliziesco a quello che oggi si chiamerebbe noir.

Nel1950 uscì la raccolta “cronache marziane” che ebbe un successo talmente alto danon perdere notorietà sebbene siano passati più di sessant’anni.

Fahrenheit 451 divenne un successo l’anno seguente ene venne trasposta anche una versione cinematografica con la regia di François Truffaut.

Il romanzo così come il libro descrivevano un mondo utopicodove la lettura dei libri è bandita e punita con il rogo delle operestesse  ma anche delle persone chevogliono proteggere i loro libri preziosi.

Le persone che leggono vengono decretate come una specie dipersone con squilibri mentali ed isteriche, mentre tutta la vita delle personeè governata dalle immagini sia nei giornali, dove non ci sono parole masoltanto foto e disegni, e dalla televisione di stato che domina e scandisceper intero tutta la giornata della persona.

I gradi fahrenheit (451) sono quelli a cui brucia la cartacon notevoli richiami agli anni bui del nazzismo.

Scriverà ancora per il cinema ma non abbandonerà mai la carrieradello scrittore che arricchirà di altri capolavori della fantascienza, ancoranon eguagliati da nessuno.

Altri romanzi dell’autore:

Il grande mondo laggiù,

Le meraviglie del possibile,

Io canto il corpoelettrico!,

Paese d'ottobre,

Il popolo dell'autunno,

 Viaggiatore deltempo,

giallo Morte a Venice,

Il cimitero dei folli,

Le auree mele del sole.

Inseguito ad un ictus nel 1999 e dalla perdita della moglie quattro anni dopo, lasalute di Bradbury peggiorò enormemente, ma non si diede mai per vinto,arrivando a dettare per telefono i suoi scritti alla figlia Alexandra che limetteva poi su carta.

Sebbeneavesse immaginato il futuro più di ogni altro, avvicinandosi talmente a quelloche è il nostro presente tecnologico, da anticipare l’uso dei telefonini, ilbluetooth, gli schermi televisivi a parete e tante altre cose; non ha maivoluto arrendersi alla tecnologia ritenendola una “trappola” mentale, qualcosa che ti rende schiavo e acui non puoi più fare  a meno.

Nonprendette mai la patente, ritenendo l’uso dell’auto colpevole d’innumerevolivittime più di ogni altra causa.

Assistettenel 2004 all’atterraggio della sonda su Marte, in un a diretta per pochifortunati, e rimanendone affascinato al unto da affermare che era venuto ilmomento di mandarci delle persone in carne ed ossa e smetterla con le sonde,ritenendo infatti, la colonizzazione di un nuovo pianeta la risoluzione allaguerra, non essendo possibile per una nazione unica procedere a tutto ciò,l’alleanza con le potenze più grandi del pianeta, stabilirebbe una sorta diequilibrio che ci salverebbe da ulteriori guerre mondiali.

«icinesi vogliono arrivare per primi, su Marte, e noi li rincorreremo così comesfidammo i russi per arrivare sulla Luna.                                                                                                                    A quel punto sarà un'idea saggia allearci con Pechino, e con la comunitàinternazionale: e andremo insieme su Marte.                                                                                                               Marte è il futuro.                                                                                                                               È un antidoto allaguerra».

Mortoa 91 anni Bradbury ci lascia delle frasi su cui bisognerebbe meditare:

«Avolte bisogna buttarsi, e costruire le proprie ali mentre si cade: altrimentinessuno, razionalmente, s’innamorerebbe mai!»

 

 

IL SOGNO DELLACIVETTA

 

La civetta è stata riscontrata in alcune ipnosi regressive,come una chiave per mascherare traumi subiti da persone ritenute addotte daparte di esseri non terrestri.

Molte persone che solo attraverso l’ipnosi riescono ascavalcare il blocco mentale che gli è stato imposto, hanno ricordi discostantidalla realtà, dove le entità aliene vengono letteralmente mascherate da animalinotturni, come le civette o i gufi, anche perché le caratteristiche facciali siassomigliano: occhi grandi, testa grande, l’assenza di una bocca vera epropria.

Questo fa si che il cervello sia più ricettivo e piùincline  a credere al ricordo dicopertura in modo da non far riaffiorare ciò che è veramente successo.

A volte le luci che possono essere viste dal soggetto se sitratta di una luce molto forte può essere mascherata con il ricordo di unincendio, una vampata di fuoco, o nel caso di luci rotanti o multicolori, eccoche può comparire l’immagine di un più rassicurante lampeggiante della poliziao di un’ambulanza.

Nel caso storico e forse l’unico decretato come autentico di caso diadduzione con blocco psicologico fu il caso di Barney e Betty Hill.

 Gli Hill vivevano aPortsmouth, nel New Hampshire.

Barney Hill era impiegato nel servizio postale americanomentre la moglie Betty era un'assistente sociale.

Attivi in una congregazione di tipo unitario, gli Hill eranoanche membri della NAACP (National Association for the Advancement of ColoredPeople, Associazione nazionale per l'avanzamento delle persone di colore) e deileader locali.

Barney riuscì a ottenere un posto nella Commissione per idiritti civili degli Stati Uniti.

I due formavano una coppia molto discussa all’epoca: Barneyera un afroamericano mentre Betty era bianca.

Secondo il loro racconto derivato da sedute di ipnosiregressiva (di cui sono disponibili pubblicamente le registrazioni su nastro),Barney e Betty Hill il 19 dicembre 1961, verso le 22, stavano attraversando leWhite Mountains e tornavano nel loro domicilio di Portsmouth, quando l'attenzionedi entrambi si concentrò su un oggetto luminoso nel cielo che a loro ricordavun satellite.

Una volta ritornati a casa, si accorsero che erano trascorsetroppe ore per aver percorso un tragitto così breve (fenomeno noto in ambitoufologico come "lacuna temporale" o in inglese “missing time”), ed inseguito accusarono emicrania, ustioni e altri lievi disturbi fisici; poco tempodopo Betty Hill fu vittima di incubi paurosi.

Dopo essere stati sottoposti ad ipnosi regressiva,affiorarono i ricordi riguardanti il lasso di tempo "mancante": laluce avrebbe continuato a seguirli, al che Barney sarebbe sceso dall'auto,temendo che fosse un aereo in difficoltà e che potessero essere necessarisoccorsi.

Dopo che la luce fu più vicina, l'uomo riuscì a distinguereun veicolo al centro di essa, con oblò e di chiara fattura tecnologica emanovrato da esseri intelligenti.

Rientrato in macchina e comunicato alla moglie di aver avutol'impressione che il veicolo "cercasse di catturarlo", ripartironocon l'auto, senza tuttavia riuscire a distanziare l'astronave (nonostantel'auto fosse stata portata a velocità di marcia differenti).

Dopo alcune decine di minuti di inseguimento, l'auto sibloccò (anche se non è chiaro e non è stato detto nulla a proposito dagli Hillse ciò sia accaduto per effettivi guasti dovuti alle sollecitazioni subitedall'automobile durante l'inseguimento, o se fu effettivamente"bloccata" dall'oggetto che li inseguiva); al che dal veicolodiscesero alcuni esseri che li invitarono a seguirli sull'astronave.

Dopo essere saliti a bordo, i due furono sottoposti a testfisici; in una successiva seduta di ipnosi regressiva, la signora Hill avrebbedisegnato una mappa stellare dove affermava che dimorassero gli esseri che liavevano rapiti, menzionando per la prima volta il sistema di zeta reticuli,divenuto da allora molto discusso e menzionato in ambito ufologico.

Dopo questi esami, i coniugi furono riportati vicino allaloro automobile, ed in seguito l'astronave si allontanò.

Nel racconto affiorano moltissimi punti che fanno ancoracredere che questo racconto sia reale e non indotto dall’ipnotista, come sitende oggi a minimizzare e a spiegare questo tipo di regressione:

nessuno dei coniugi Hill aveva degli interessi nel campodell’ufologia, che comunque in quel periodo non era di certo così divulgatacome in tempi più recenti, quindi per poter “truccare” il racconto, avrebberodovuto procurarsi libri non facili e rari da trovare per potersi documentare,cosa non facile.

La coppia già molto discussa visto la differenza del coloredella pelle, non avrebbe mai potuto fare ricerche così “strane” per l’epocasenza destare sospetti o ulteriori pettegolezzi.

Non hanno guadagnato alcunché dalla loro vicenda e anzihanno rischiato di perdere il posto e credibilità nella società per questiresoconti.

Non c’erano altri racconti completi o parziali di altrepersone che dicevano di essere stati rapiti o esaminati, né esistevano allorafilm o documentari da cui avrebbero potuto prendere spunto per una farsa.

Né Barney né Betty Hill avevano la benché minima conoscenzatecnica o astronomica tale da poter disegnare, o riconoscere una costellazionecome quella di Zeta Reticoli, a cui per sino gli scienziati non davano peso nédivulgazione.

Pare quindi evidente che se c’è stato un caso, ce ne possanoessere molti altri veritieri, mischiati come al solito in mezzo a tanti falsi.