Deve ancora mettere piede in città, il nuovo arcivescovo Luigi Negri, ma ha già avuto modo di dare un segnale forte anche se indiretto alla sua nuova comunità. Lo ha fatto dalle colonne della Stampa, che ieri ha pubblicato un lungo articolo sulla contrarietà con la quale le alte sfere della Cei vedono il ritorno in campo di Silvio Berlusconi, interpretato come una vittoria dei “laicisti” sulla componente cattolica del Pdl e magari su Casini, referenziatissimo Oltretevere. Ebbene, l’articolo terminava con una breve ma significativa dichiarazione proprio di Negri, nella veste di vescovo di San Marino e neo-eletto arcivescovo di Ferrara, che si appella addirittura ad Aristotele: «Ricordo soltanto quel passo dell’Etica Nicomachea dove si afferma che la virtù più grande di un uomo è il senso del proprio limite». Ce l’aveva proprio con Berlusconi? Contattato, ieri pomeriggio il futuro arcivescovo ha sostanzialmente confermato, pur senza pronunciare esplicitamente il nome del Cavaliere: «Ho citato Aristotele per evidenziare come, in questa circostanza, la persona in questione non abbia mostrato alcun senso del limite». .. C