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Il Telegraph si discosta dalla bolgia anti-Cav dei giornali europei. E invece che criticarne la discesa in campo spiega perché Roma dovrebbe mollare Monti. E la moneta unica
Non tutti i politici e i giornalisti si sono uniformati al trend generale, quello che ha portato in rapida sequenza Liberation, Times, i tedeschi come la Zeitung e pure il Guardian a scagliarsi contro il Cavaliere, nella bolgia di un antiberlusconismo impiccione e che si preoccupa di faccende che italiane sono e dovrebbero rimanere.
Una voce fuori dal coro c'è. E non ha neppure un peso specifico da nulla. Ambrose Evans-Pritchard, dalle pagine del Telegraph, ha tentato una lettura discordante, puntando il dito non su Berlusconi - la cui politica è anche elogiata in un paio di passaggi - ma piuttosto sulla moneta unica. Questo, a seguire il ragionamento del quotidiano, è il vero problema italiano, forse l'unico. Roma dovrebbe lasciare l'Europa dell'unità monetaria. Una stretta di mano e tanti saluti.
Il pezzo di Pritchard fa notare un paio di dati. Siamo più ricchi della Germania. Abbiamo un debito a lungo termine che per il Fondo Monetario è al top per sostenibilità e - l'autore sottolinea - il merito è della riforma pensionistica del Cavaliere.
Citando poi uno studio della Bank of America, l'articolista chiarisce un punto: l'Italia, più di tutti gli altri membri dell'unione monetaria, avrebbe benefici lasciandola e tornando alle lire. Un ostacolo si frappone però tra noi e la recisione del cordone ombelicale che ci lega all'euro. Ed è precisamente la presenza in sella al Paese di Monti. "Alto papavero del progetto europeista", prima il premier dimissionario lascerà il suo posto, meglio sarà.