Pierluigi Casalino Il Futurismo come reinvenzione del mondo passato presente futuro


 

        


                                       

 

IL SIGNIFICATO DEL FUTURISMO

Negli anni successivi alla pubblicazione del Manifesto di Marinetti nel 1909, altri manifesti futuristi vennero pubblicati, creando un grande movimento avanguardista da Londra a San Pietroburgo, che andava estendendo il suo messaggio originale dall’arte ad altri aspetti della società, della vita individuale e collettiva. Insieme ai manifesti, alle mostre d’arte e alla circolazione di opuscoli, riviste e libri inneggianti al nuovo stile, esplodeva il culto della modernità. Una fede che fece irruzione nell’epoca in cui già la modernità stava trionfando con l’esaltazione del ruolo delle macchine e della velocità, della scienza e delle nuove frontiere della conoscenza. Un’atmosfera che verrà resa ancor più effervescente dagli eventi della Prima Guerra Mondiale, con la sua carica indistinta di morte e di rinnovati slanci ideali. Il mito della rivoluzione in seguito aprì la stagione del Novecento e anche dei suoi demoni. Non a caso Giovanni Papini così tuonava in termini esplosivi e trasgressivi: ”Tutta la vita del nostro tempo è un’organizzazione di massacri necessari…carne da cannone, carne da macchina!”. L’uomo nuovo vagheggiato dal Futurismo era una creatura in perpetuo conflitto con se stessa, se pur animata dall’istinto di dominio, oltre che volta alla ricerca di nuovi orizzonti d’arte e di scienza. Tuttavia, ad un’analisi meno superficiale, la corrente futurista fu meno ingenua e rozza di quanto pensi. La volontà di conoscere e di crescere non fu del tutto disgiunta dal valorizzare in modo diverso il patrimonio delle precedenti conquiste dell’umanità. Anzi, il messaggio futurista puntava proprio a rileggere la profonda eredità del passato, alla luce dei tempi nuovi. Tutto questo, in definitiva, fu il Futurismo: questo il vero significato di quella stagione e dei suoi protagonisti.

 

Casalino Pierluigi



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