La scrittrice ferrarese Barbara Cannetti Interview

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*Ferrara supereva art. completo

1. Barbara- il tuo ultimo libro 16 milioni di colori:

Sedici milioni di colori è una raccolta di prose liriche ed è la mia prima e per ora unica pubblicazione. La sua uscita è avvenuta nel 2009; la soddisfazione personale per questo bel risultato è resa ancora maggiore dal fatto che l’editore non ha chiesto alcun tipo di contributo, ma ha semplicemente creduto nel mio lavoro. Eppure, là dove ci sono luci che splendono, si creano inevitabilmente anche delle ombre; in questo caso specifico esse sono rappresentate dalle difficoltà incontrate per far conoscere e distribuire il volume. La piccola e media imprenditoria è quella che più spesso dà voce agli autori esordienti, ma in molti casi non ha forza distributiva né fondi sufficienti per far conoscere i propri autori con la conseguenza che uno scrittore sconosciuto rischia di rimanere tale anche dopo una o più pubblicazioni.

2. Barbara: l’editoria oggi nell’era del web: reliquia o questione di meritocrazia?

Fino a quando ci saranno persone che amano i libri, l’editoria avrà un ruolo importantissimo non solo nella struttura economica dei vari Paesi ma anche nella diffusione della cultura a cui –ricordiamolo sempre- sono strettamente correlati sia il diritto di informazione che la stessa libertà di pensiero e di espressione.Nell’era delle nuove tecnologie, però, anche questo settore deve necessariamente aprirsi alle novità, senza tuttavia perdere contatto con il passato poiché la storia di una intera società, proprio come quella di tutte le attività ad essa legate, trovano la propria identità in questo connubio tra passato e futuro. Purtroppo è però vero che anche nella libera espressione e nella cultura esistono forme più o meno evidenti, più o meno latenti di meritocrazia ma essi andrebbero valutati caso per caso e con attenzione per evitare inutili e quanto mai sterili generalizzazioni.

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