Fino all’8 gennaio, presso art space Magazzini Generali, nell’ambito di Ritratti sul Palco, a cura di Vitaliano Teti (Ferrara Video&Arte) e Yoruba, è possibile ammirare un felice omaggio a Dario Berveglieri, fotografo professionista e d’arte, prematuramente scomparso alcuni anni fa, protagonista della cultura ferrarese (e non solo) a suo tempo.Lo special tributo è inserito nell’evento globale, Ritratti sul Palco ben evidenziato da Estense com
.......
Un ulteriore importante link per un artista, puntualmente ricordato creativiamente, e mai retoricamente da Ferrara e gli artisti ferraresi.
Da diverso tempo esiste l’Associazione Dario Berveglieri che con lo stesso Teti ha curato già alcune personali sul fotografo (Bar Tiffany, The Scientist video festival). Oltre a Stefano Tassinari che ha curato con l’equipe bolognese Wu Ming alcune fondamentali iniziative dedicate all’amico Dario Berveglieri. Non ultimo da rammentare doverosamente la speciale mostra del 2005 a cura anche del Comune di Ferrara presso la Casa dell’Ariosto (e altrove).
Photo d’autore di Berveglieri, a suo tempo attivo a Ferrara, in Italia e anche all’estero (Spagna eccetera) che il tempo stesso rilancia come opere aperte, immagini in bianconero (e a colori in senso globale) colme di fare poesia con la macchina fotografica, orizzonti simultaneamente estetici e sociali, un mix tra bellezza e verità, microstoria e macrostoria, da sguardi di un artista eclettico, tutt’oggi sorprendente, capace di trasformare la camera oscura in videocamera chiara e per sempre luminosa, fosse il zoom un bambino sul triciclo che magari Obama stesso, prima di diventare Presidente degli Usa. ***(Photo B.Pizzo)
C- FERRARA SUPEREVA
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...