Era in forza al 7/o reggimento alpini di Belluno il caporal maggiore Matteo Miotto, il militare ucciso oggi da un cecchino mentre era in servizio all'interno della base avanzata 'Snow' nella valle del Gulistan. Miotto, 24 anni, veneto di Thiene, si trovava in Afghanistan da luglio. Assieme agli uomini del suo reparto e a una componente del genio era impiegato nella Task Force South East, la task Force italiana che dal primo settembre ha iniziato ad operare nell'area al confine con l'Helmand.
Il militare italiano è stato colpito mentre si trovava «all'interno della base» di Buji, dove prestava servizio. Lo si apprende da fonti militari. Il proiettile, riferiscono le stesse fonti, è penetrato in prossimità della spalla, nella parte lasciata scoperta dal giubbetto, ed ha raggiunto organi vitali. Nonostante i soccorsi, immediati, non c'è stato niente da fare. I fatti sono avvenuti alle 15, ora locale.
«Siamo il primo mezzo della colonna, ogni metro potrebbe essere l'ultimo, ma non ci pensi». Così Matteo Miotto, l'alpino ucciso in Afghanistan, raccontava la tensione delle perlustrazioni con il Lince nella valle del Gulistan in una toccante lettera pubblicata dal sito on line del «Gazzettino», poche settimane dopo l'agguato in cui, il 9 ottobre, erano rimasti vittime quattro alpini del 7/O reggimento di Belluno. «La testa è troppo impegnata a scorgere nel terreno qualcosa di anomalo - spiegava Matteo -, finalmente siamo alle porte del villaggio... Veniamo accolti dai bambini che da dieci diventano venti, trenta, siamo circondati, si portano una mano alla bocca ormai sappiamo cosa vogliono: hanno fame...». Nella lettera, l'alpino di Thiene, ringraziava in Italia quanti «vogliono ascoltare i militari in missione, e ci degnano del loro pensiero - proseguiva - solo in tristi occasioni, come quando il tricolore avvolge quattro alpini morti facendo il loro dovere». La missiva era stata accompagnata sul sito del quotidiano veneto da una bella foto di Matteo sulla torretta di un blindato, con in mano la bandiera tricolore sulla quale aveva aggiunto a pennarello Thiene.
«Un altro lutto che arriva in un giorno che doveva essere di festa. ...