Per i 750 anni dalla nascita di Dante un libro di Pierfranco Bruni oltre le Lecture e la Divina Commedia: Lo specchio di Dante in Beatrice. Un lavoro atteso e originale tutto dentro il Novecento europeo
Si programmano le iniziative per i 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri.
Il Sindacato Libero Scrittori – Fuis svilupperà una serie di incontri per proporre la figura e l'opera di Dante Alighieri all'interno del contesto del Novecento letterario europeo attraverso chiavi di letture che esulano la "mera" Lectura, per aprire una prospettiva ad un confronto tra gli scrittori e i poeti del Novecento, che hanno incontrato lungo il loro cammino il Dante delle diverse sfaccettature.
Per l'occasione verrà pubblicato un libro di Pierfranco Bruni che toccherà gli aspetti riguardanti il Dante della "Vita nova" e grazie ad una letture di quest'opera la comparazione sarà tra Pascoli, Maria Zambrano e Guenon. Bruni, studioso, tra i primi in Italia di Maria Zambrano, porrà l'accento proprio sule legame tra Dante e Zambrano.
Dal Pascoli della "Minerva oscura" alla Zambrano di Dante allo specchio e da qui al mondo esoterico interpretato da Guenon.
Pierfranco Bruni è stato chiamato, per l'occasione, a far parte del Comitato Iniziative del Sindacato per le attività "750 Dante". Il Sindacato Libero Scrittore - Fuius ha già ideato un calendario 2015 che è stato distribuito in questi giorni durante i lavori sulla Grande Guerra svoltosi a Roma, Palazzo Sora.
Il libro di Bruni è molto atteso, anche perché Pierfranco Bruni ha sempre interpretato un Dante oltre le Lecture e ben calato nel contesto del Novecento, proprio grazie, soprattutto, all'opera della metafisica dell'anima di Maria Zambrana. Infatti il testo della Zambrano porta come titolo "Dante allo specchio". Il libro di Pierfranco Bruni, invece, avrà come titolo: "Lo specchio di Dante nello sguardo di Beatrice". Un Dante "particolare" riletto da un attento conoscitore delle letterature e filosofie del Novecento. Infatti Bruni è stato già chiamato a svolgere conferenze sul Dante de la Vita Nova in molti Paesi Esteri. Un Dante, dunque del e nel Novecento. Per questa occasione realizzerà delle trasmissioni Rai dedicate appunto a questa nuova visione di un Dante nel Novecento.
"Credo, ha dichiarato Pierfranco Bruni, che oggi ci sia la necessità di approfondire il legame non solo tra Dante e Ungaretti o Cardarelli attraverso il chiavistello di Leopardi, ma si avverte la necessità di andare oltre la stessa 'Commedia' per offrire una interpretazione innovativa di un poeta che trova la sua più alta arte proprio nelle Rime, elementi che ci portano ad esplorare tutto il mondo orientale, sufico e dei dervisci, ed è questo che sto cercando di studiare e di scavare, ha concluso Bruni, in quel mondo dantesco caro a Pascoli, Zambrano e Guenon". Il libro è atteso per la primavera del 2015.
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...