Missioni che potranno aprire la finestra ad una'astronomia capace di esplorare lo spazio-tempo, lo studio delle esplosioni piu' violente dell'universo e la caccia ai pianeti alieni, lontani centinaia di anni luce: l'Italia dello spazio compie 50 anni e vuole continuare a guardare lontano, gettando fin da ora le basi per programmi che nei prossimi 25 30 anni potranno portare a risultati oggi difficili da immaginare. "La ricerca ha bisogno di tempi lunghi per poter produrre risultati e questo vale per tutti i campi", ha detto all'ANSA il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston. Lo dimostrano missioni come Rosetta, progettata circa 30 anni fa e che oggi ha portato per la prima volta un veicolo costruito dall'uomo sulla superficie di una cometa. "Risultati come questi non si improvvisano e richiedono inevitabilmente tempi lunghi. Questa capacita' di programmare – ha rilevato – e' quella che da' alla ricerca la possibilita' di ottenere i primi posti a livello internazionale". Non servono quindi "investimenti spot", ma "una capacita' di pianificazione" che "in Italia non e' sempre evidente". Nel settore spaziale, pero', ha detto ancora il presidente dell'Aso, "abbiamo visto un impegno e un segnale importante da parte del governo". Si puo' quindi guardare al futuro, sia a medio termine con i futuri lanciatori europei che punteranno sulla tecnologia italiana, sia a lungo termine, pianificando la partecipazione alle future 'Large mission' dell'Esa che vedranno la luce nel periodo intorno al 2030.
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