Carissimi figli e figlie,
della chiesa particolare di Ferrara-Comacchio, uomini e donne di buona volontà, rinnovo nel vostro cuore e nella vostra coscienza l'annunzio straordinario e pacificante del Natale del Signore Gesù Cristo.
Il Verbo si è fatto carne ed abita in mezzo a noi, perché la nostra vita – oggi come duemila anni fa – sia sottratta al potere delle tenebre e non sia più preda del male che alberga nel nostro cuore. La presenza di Cristo che vince la morte, il cui potere vibra tutto nella povertà della sua nascita, dei suoi primi giorni e dei suoi primi anni, ci pone davanti alla potenza di Dio che si esprime nella singolare debolezza di un uomo, nato da una donna, che ha vissuto il cammino grande e povero di ogni esistenza umana: ecco, questo è il nostro Dio.
Noi vorremmo stringerci con sempre maggior forza, e con un'affezione ancora più grande, a questa sua presenza nel bambino Gesù che nasce di fronte a noi, nella nostra vita, nelle nostre case, nei nostri cuori e nei nostri rapporti umani e sociali.
Rinnoviamo l'adorazione al Mistero della nascita del Signore con la consapevolezza che ogni giorno si fa più profonda, di quanto sia misera la vita quando Cristo non è tenuto al centro, non è seguito, non è amato.
La tristezza plumbea di una società in cui l'uomo viene sistematicamente violato nella sua identità, nei suoi diritti fondamentali, come quello a vivere e a morire secondo la misura della volontà di Dio e non secondo le manipolazioni umane. Una vita che non esprime più l'impegno vero degli affetti, della capacità di maternità e paternità, di attenzione al proprio e all'altrui lavoro, e che sembra spegnersi ogni giorno di più in un'incredibile ed invincibile potenza dell'istinto, della violenza, della sopraffazione e del benessere perseguito come unico progetto di vita, quale ne sia il costo da pagare.
Fratelli e sorelle, tocca a noi dire che solo in Cristo e per Cristo la vita umana si rinnova e – incominciando a camminare dietro di Lui nel mistero della Sua Chiesa – viene investita dalla potenza della Sua risurrezione diventando così segno vivo per tutti gli uomini, di questa stessa risurrezione.
Nel Mistero del Natale è contenuto l'intero mistero della vita, della morte e della risurrezione del Signore.
Per questo chiediamo nella nostra preghiera, con tutto noi stessi, cuore e mente, di vivere di più la fede come cammino quotidiano alla sequela del Signore, con l'aiuto straordinario di sua Madre.
Vi benedico tutti di cuore.
Luigi Negri
Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e Abate di Pomposa