L'Afghanistan nei sogni di Hitler - 2

Di questo piano afghano, tuttavia, non si fece nulla, poiché Hitler, allarmato da Rosenberg, tramite Lammers, vietò l'azione "Amanullah". Fu deciso così che d'ora in avanti tutti gli sforzi tedeschi per l'Afghanistan avrebbero dovuto concentrarsi, invece, su Abdul Majid. Sotto l'impressione della vittoria tedesca sulla Francia, questi, infatti, offrì nel luglio del 1940 una collaborazione "generosa", annunciando contemporaneamente ampie rivendicazioni territoriali dell'Afghanistan che ad est andavano fino alla linea dell'Indo, a sud si estendevano fino alla costa dell'Oceano Indiano (includendo il porto di Karachi, futura prima capitale del Pakistan) e comprendevano anche alcuni territori dell'Iran e, infine, come fu evidente nel marzo del 1941, persino un pezzo di frontiera sovietica nella regione nella regione a sud-ovest di Merv. Di fronte a presunte ambizioni russe sul territorio afghano (mai del resto venute meno nel tempo), Abdul Majid tentò di ottenere, con la mediazione tedesca, una garanzia dell'URSS per il confine settentrionale afghano o temporaneamente - nel periodo della massima potenza tedesca nell'estate del 1940 - perfino una garanzia tedesca per l'Afghanistan. Abdul Majid accennò al fatto che l'Afghanistan, a tali condizioni, era pronto e in grado di avanzare con le proprie forze militari fino all'Oceano Indiano. Tuttavia, fintantoché era nell'aria il progetto di "blocco continentale" euroasiatico comprendente la stessa Russia sovietica, secondo il quale l'Afghanistan, senza che fosse espressamente nominato, sarebbe senz'altro entrato nel "grande spazio sovietico", il Ministero degli Esteri del Reich fu molto cauto di fronte a tutti i corteggiamenti del governo afghano. Il peso della Russia nell'area restava, in effetti, assai forte storicamente. In preparazione ai colloqui con Molotov, la Sezione Politica del Ministero degli Esteri germanico, in un compendio dell'11 novembre 1940, suggeriva tra l'altro, "con i grossi interessi della Russia sovietica in Iran e certo per l'Afghanistan....", di cercare "un chiarimento" in modo "da non perseguire laggiù interessi contrari alla Russia sovietica e da accogliere con favore una più incisiva iniziativa attività russa nei confronti di questi paesi che si indirizzavano contro l'Inghilterra". Tuttavia Hitler e Ribbentrop non menzionarono affatto all'Afghanistan nelle loro conversazioni con Molotov il 12 e il 13 novembre del 1940.-2, continua.
Casalino Pierluigi, 21.12.2014