MANOVRE DIPLOMATICHE PRIMA DELL'ATTACCO TEDESCO ALLA RUSSIA NEL 1941

Un telegramma dell'ambasciatore turco a Mosca al governo di Ankara datato 16 luglio 1940, con il quale si faceva un rapporto del colloquio tra l'ambasciatore britannico nella capitale russa, Cripps, e Stalin, sulla base di un racconto che gli fece personalmente lo stesso diplomatico inglese, fu intercettato e decifrato dal servizio informativo ungherese e messo a disposizione dell'inviato tedesco a Budapest. Nel documento si legge che Stalin non respinse così categoricamente le proposte inglesi come volle far credere Berlino e che Cripps, infatti, voleva spingere la Turchia a fare delle concessioni. Stalin aveva, infatti, ben accolto le proposte di Londra, al punto che il capo della Russia non intendeva più avanzare pretese sui Balcani: egli non avrebbe infatti fornito ai tedeschi nulla di più dello stretto necessario. Ciò che segue poi si riferisce molto probabilmente ad altre notizie di carattere generale fornite da Cripss a Mosca, poiché i russi "pensano che la Germania li attaccherà nel 1941", ammesso che - come si prevedeva- la Gran Bretagna per allora fosse stata sconfitta. Essi chiedevano alla Gran Bretagna di "tenere buona la Turchia". In colloquio con il suo collega americano a Mosca, Steinhardt, l'ambasciatore inglese Cripps, non a caso, il 21 settembre 1940 diede la seguente versione di quanto Stalin gli aveva detto il 1°luglio 1940:"l'Unione Sovietica considerava la Germania come l'unica reale minaccia". Una vittoria tedesca sulla Gran Bretagna avrebbe messo la Russia sovietica in una situazione difficile se non addirittura pericolosa. Egli, Stalin, infatti, non pensava di essere in grado di di impedire, mutando la politica sovietica, l'invasione dell'URSS da parte della Germania, che sarebbe avvenuta certamente nel caso fosse terminata la guerra in occidente. A questo punto Stalin preferiva correre il rischio di una guerra con la Germania senza propri alleati; infatti anche se la Gran Bretagna fosse stata sconfitta, la potenza militare tedesca ne sarebbe uscita notevolmente indebolita. Sarebbe stato, inoltre, più difficile per "i dirigenti nazisti", dopo la fine della guerra attuale, spingere il popolo tedesco a sopportare lo sforzo di un nuovo conflitto. Questa versione delle dichiarazioni di Stalin deve essere stata vista con un certo scetticismo, perché una tale familiarità di Stalin nei confronti del nuovo ambasciatore britannico, per giunta alla sua prima visita, non è molto probabile, considerando la grande astuzia di Stalin e la sua tattica prudente nel trattare. Va osservato quanto la frase conclusiva si avvicini ai corrispondenti ragionamenti di Hitler. E' presumibile però che Stalin abbia ritenuto praticamente impossibile la conclusione di Hitler, e cioè che  si dovesse attaccare l'URSS addirittura prima che terminasse la guerra in occidente (la sua valutazione era giusta, peraltro, dal punto di vista della realpolitik, ma errata se riferita alla psiche di Hitler.
Casalino Pierluigi, 24.12.2014