Geo-grafie, Damato in mostra:Inaugurata giovedì 30 ottobre, alle ore 18,00 presso la Galleria provinciale d'Arte moderna di Palazzo Dogana ( in Piazza XX settembre a Foggia) la mostra "Dario Damato geo-grafie", che a distanza di un anno dalla scomparsa del grande maestro foggiano, presenta una selezione di 16 opere pittoriche di medie e grandi dimensioni.
Si tratta, in sintesi, di un progetto espositivo che propone un corpus di opere afferenti da esperienze pittoriche diverse, che la curatrice, Donatella Damato – figlia dell'artista – ha selezionato nella logica di dar particolare rilievo al percorso espressivo sperimentato nell'ambito della Poesia visiva.
L'idea di base, infatti, è stata quella di far emergere soprattutto l'importanza dei Paesaggi verbovisivi - dai quale nasce, con Damato, l'omonima scuola - risultanza della fusione tra le Scritture Verbovisive pure degli anni '80 (i cui prodotti sono quadri fortemente materici recanti logogrammi sviluppati dallo studio delle Stele Daune) e i più celebri Paesaggi di Capitanata, che sono una costante di tutta la carriera di questo grande autore pugliese.
Geo-grafie propone, quindi un'inedita chiave critica di rilettura delle opere di Damato, attraverso "un percorso che mira alla decontestualizzazione di oggetti e concetti per una riproposizione polifunzionale dei significanti afferenti differenti media".
La mostra, visitabile fino al 22 novembre... anche un evento di presentazione del libro d'arte "Dario Damato geo-grafie" edito grazie al contributo della Fondazione Banca del Monte di Foggia., è stato presentato il 6 novembrem alle ore 18, dal prof. Vitaldo Conte, docente di Storia dell'Arte Contemporanea e Storia e modelli dell'Arte-Terapia presso l'Accademia di Belle Arti di Roma.
Questi gli orari di apertura: dal lunedì al venerdì: ore 10,00-13,00. Martedi e giovedì: ore 17,00- 19,00.
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Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...