Corsera: esiste un Islam democratico e non terrorista?


http://www.corriere.it/esteri/14_agosto_10/iraq-altri-4-attacchi-americani-curdi-salvano-5000-fuga-3aeb6eb4-2074-11e4-b059-d16041d23e13.shtml

Strage in Iraq, uccisi 500 yazidi «Donne e bambini sepolti vivi»

Quarto round di attacchi con droni e jet da parte dell'esercito Usa. I Peshmerga
hanno aperto una via sulle montagne. Il ministro degli esteri francese a Bagdad

di Redazione Online


La mappa della guerra in Iraq (Clicca l'immagine)  La mappa della guerra in Iraq (Clicca l'immagine)


Hanno trovato un varco tra le montagne del Sinjar almeno 20.000 delle 40.000 persone della minoranza degli Yazidi intrappolate da giorni sui monti. Già sabato i combattenti curdi, grazie all'aiuto americano, avevano aperto un primo corridoio come via di fuga, un passaggio che si è allargato ed è riuscito a salvare la metà dei profughi. Ma 500 persone, soprattutto donne e bambini, sono morte sotto gli attacchi dei miliziani dello Stato Islamico, trovati in una gigantesca fossa comune. Alcuni di loro, racconta il ministro dei diritti umani iracheno Mohammed Shia al-Sudani, sono stati sepolti vivi, anche donne e bambini. Altre 300 donne sono state rapite e ridotte in schiavitù dai miliziani dell'Isis. Secondo il portavoce dell'Unicef in Iraq, Karim Elkorany, almeno 56 bambini sono morti disidratati dopo una settimana senza acqua e poco cibo. Secondo alcune fonti, 300 famiglie dei villaggi di Koja, Hatimiya e Qaboshi, circa 4.000 persone, sarebbero state circondate da miliziani, che minacciano di ucciderle se non si convertono all'Islam.
Grazie al terreno preparato dai raid americani che hanno distrutto diversi checkpoint e armi di Isis, le forze curde sono riuscite a riconquistare due città nel nord del paese: Guwair e Makhmur.

Quarto round di raid
Domenica gli Stati Uniti hanno colpito per ben due volte le milizie dello Stato Islamico in Iraq nel terzo giorno di attacchi aerei. Il primo bombardamento è avvenuto con droni e jet da combattimento che hanno effettuato 4 attacchi eliminando veicoli blindati e un camion che avevano aperto il fuoco contro i civili, oltre a diverse posizioni di mortaio. Il comando centrale Usa ha riferito che i miliziani stavano «sparando indiscriminatamente» civili yazidi che cercavano riparo nelle montagne di Sinjar. A distanza di qualche ora il secondo raid: anche in questo caso l'aviazione ha colpito le milizie sunnite vicino a Ebril, nel Kurdistan iracheno. Secondo quanto riferito dal Pentagono, due F/A-18 hanno lanciato bombe guidate al laser da 225 chili.


Gli aiuti umanitari
Nella notte tra sabato e domenica sono partiti dalla Gran Bretagna i primi voli con gli aiuti umanitari, gli aerei hanno sorvolato in mattinata i monti del Sinjar lanciando un carico di aiuti. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che l'ultima consegna è stata di 72 casse di rifornimenti, inclusi 14.384 litri d'acqua e 16mila pasti. Anche la Francia si è molto esposta: il ministro degli esteri francese Laurent Fabius è in Iraq a Bagdad e poi Erbil per una serie di incontri con i vertici del governo iracheno e sovrintendere alla consegna dei primi aiuti umanitari francesi destinati ai profughi minacciati dai jihadisti dell'Isis. Fabius ha assicurato che la Francia fornirà «diverse tonnellate di aiuti». Domenica anche l'Italia si è aggiunta alla lista di chi porterà aiuto all'Iraq: «Nei primi 7 mesi del 2014 sono stati 12mila i morti, noi oggi vediamo la punta estrema del conflitto, ha detto il ministro degli esteri Federica Mogherini. Abbiamo stanziato un milione di euro come governo. Il punto ora è fare arrivare questi aiuti, creare dei corridoi umanitari». Ma il ministro ha anche fatto intendere che il Governo sta valutando un intervento «con il ministero della Difesa».


Il tweet del Papa
Il mondo cattolico lancia l'ennesimo appello alla pace. «Le persone private della casa in Iraq dipendono da noi. Invito tutti a pregare e, quanti possono, ad offrire un aiuto concreto». Lo scrive Papa Francesco in un tweet inviato dall'account «@Pontifex» a oltre 14 milioni di follower. Le notizie dall'Iraq, ha detto il Papa dopo l'Angelus, «ci lasciano increduli e sgomenti:» «migliaia di persone, tra cui tanti cristiani, cacciati dalle loro case in maniera brutale; bambini morti di sete e di fame durante la fuga; donne sequestrate; persone massacrate, violenze di ogni tipo; distruzione dappertutto, distruzione di case, di patrimoni religiosi, storici e culturali». «Tutto questo, ha aggiunto, offende gravemente Dio e l'umanità». Sabato il Santo Padre aveva reiterato per tre volte su Twitter il proprio appello alla preghiera. E nei giorni scorsi ha nominato suo inviato in Iraq il cardinale Fernando Filoni, già nunzio apostolico a Bagdad e attuale prefetto per l'Evangelizzazione dei popoli. Partirà lunedì per l'Iraq. I vescovi italiani, accogliendo gli inviti del Pontefice, hanno indetto per il prossimo 15 agosto una giornata di preghiera per i cristiani perseguitati in Iraq, Siria e Medio Oriente