Una pubblicazione sugli Armeni tra civiltà ed etnia, e una corrispondenza con il mondo Albanese, nel nuovo studio di Pierfranco Bruni dedicato alle etnie.
Con la collaborazione di studiosi ed esperti come Neria De Giovanni, Manuela e Mary Avakian, Micol e Donatella Bruni, Gerardo Picardo
Uno studio sulla cultura sugli Armeni, tra storia e letteratura, verrà pubblicato da Pierfranco Bruni per il Progetto "Minoranze linguistiche storiche in Italia" del Ministerro dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Infatti la ricerca è parte integrante del lavoro che Pierfranco Bruni, in qualità di Responsabile del Progetto del Mibact, svolge nell'ambito delle diverse proposte di rilettura delle presenze etniche in Italia.
Il titolo del libro, che è in fase di "allestimento", avrà come titolo; "Armeni. Storia, etnia e civiltà". Il lavoro vedrà la collaborazione, con contributi sulle diverse problematiche, di studiosi come Neria De Giovanni, esperta di etnie sarde e catalane, Micol Bruni, studioso di Storia del diritto delle minoranze, Gerardo Picardo, autore di testi sulle etnie e sulla friulinità in Pasolini, Manuaela Avakian e Mary Avakian, esperte proprio di cultura armena, Donatella Bruni, studiosa di problematiche linguistiche.
Il lavoro sarà anche curato, nella parte scientifico – didattica, da Pirerfranco Bruni, che ha all'attivo decine di testi sulla questione relativa alle etnie e alle letterature nelle sue "impalcature" antropologiche e storiche, mentre a coordinare gli aspetti bibliografici sarà Micol Brun che si è già soffermata su diverse pubblicazioni proprio nel campo delle minoranze etnico storiche e sul ruolo delle Capitolazioni Italo - albanesi.
"La cultura armena, ha sottolineato Pierfranco Bruni, è una di quelle presenze etniche che andrebbe studiata con più attenzione e con un particolare riguardo soprattutto ai processi antropologici e religiosi che hanno una profonda matrice cristiana. Non può essere più non considerata una cultura a sé rispetto a quelle che vengono normalmente tutelate da una legge che salvaguarda e valorizza le lingue minoritarie (ma con le lingue chiaramente entrano in gioco anche gli aspetti etno – antropologichi e letterari).
"Mi riferisco, certamente, aggiunge Pierfranco Bruni, ad una cultura che ha antiche radici e ad una "minoranza" che va considerata storica. Ha un patrimonio artistico e letterario abbastanza consistente e considerevole anche dal punto di vista di una letteratura che ha saputo esprimere una forte tensione sia politica che esistenziale".
Lo studio vedrà la luce entro l'anno e si lega ad un Convegno di studi sulle Etnie storiche in Italia, nel corso del quale verrà presentato ufficialmente, il lavoro sugli a Armeni.
Nell'articolazione complessiva della ricerca originale è lo studio di Pierfranco Bruni, che pone in un discorso contestuale in termini antropologici, etnici e religiosi, in una particolare interpretazione, il popolo Armeno con il popolo Albanese, perseguitati, entrambi, dagli Ottomani.
"Siamo in un contesto completamente diverso, sottolinea Pierfranco Bruni, ma gli Armeni che subiscono il primo genocidio della storia, tanto che il termine 'genocidio' nasce proprio con loro, sono quel popolo e quella civiltà che difendono fino in fondo la cristianità essendo un popolo già di per sé cristiano, mentre gli albanesi difendono la cristianità per difendersi dalle invasioni ottomane e Scanderbeg è l'emblema dell'eroismo di quel loro mondo in un problematico Oriente balcanico".