Certamente mentre scriveva non era fatto di Moijto o Gin Tonic, ma forse qualche canna ricordo del 77 bolognese (da lui ancora evocato, sic!) all'improvviso ha sicuramente attraversato i suoi neuroni-specchio o pensiero.... Altra occasione perduta per Diego Marani, oggi, scrittore e intellettuale d'area “governativa” a Ferrara, ma in ogni caso penna creativa... Va in tilt spesso quando deborda su questioni politico-culturali: alla fine prevale l'ideologismo, ancora il mito del 68/77, l'antiberlusconismo religioso laico... Ieri sulla Nuova Ferrara, è intervenuto sul tema della Movida a Ferrara, secondo -come noto- Sindaco e Università-degenerato... a livello di ordine pubblico e decoro proletario o accademico baronale.., da cui il noto decreto periferico bulgaro, molto discusso, che nei fatti demonizza la festa, gli studenti e i liberi esercenti del Centro Storico. Decreto, quasi minculpop, per vare ragioni. Come che se per colpa di qualche hacker idiota si bannase il Web complessivo... eccetera.
Va da sé: un peccato perchè Marani, pur non approfondendo, ha giustamente centrato la struttura della questione, denunciando l'inutilità-anzi il boomerang del dogma proibizionista, sia a livello legislativo che .. periferico ferrarese... Ma rilanciando non il diritto al futuro e al piacere della gioventù, come mappa fondamentale, ma a prescindere, mentre invece poi di volta in volta ...nel “territorio” le analisi fatalmente esitano differenziate: soprattutto rievocando il mito propulsivo del 68 e del 77, roba insomma che i tardocomunisti mai smetteranno di farsi, a quanto pare...
Tacito il pericoloso concetto della Società unica responsabile (nello specifico il Berlusconismo...) e della violenza proletaria quale risposta legittima alla Società repressiva o fascista... Effetti collaterali, sia ben chiaro, nel filo del discorso di Marani non esplicitati, anzi certamente ben al di là delle sue intenzioni... Ma è proprio questa miopia concettuale e pluridecennale che caratterizza certa Intellighenzia cosiddetta di Sinistra.... E soprattutto, come sempre, a parte -fondamentale- la richiesta di abolire certo proibizionismo, parole parole senza lo straccio di una fondamentale pragmatica (leggi soluzioni) concreta ed alternativa. Quasi unitario in tal senso il dibattito contingente a Ferrara. Forse, invece, abolizione del proibizionismo, droghe o alcool di stato come le sigarette, armi nuove tecnologiche e non letali alle forze dell'ordine, aumento degli stipendi a quest'ultime, nuove visioni educative e scolastico-universitarie mai più ideologiche e al passo con le forze sane e propulsive della conoscenza contemporanea (leggi certo umanesimo scientifico prima ancora che arte e filosofia- figurarsi politica e religione--- sceglieranno i ragazzi cresciuti le varie opzioni senza input eteronomi.. fin dalla culla...), leggi Internet e i suoi rivoluzionari effetti culturali (positivi e conflittuali con ...il Passato!!!), vale a dire “insegnare a imparare..”. non insegnare delle Idee prefabbricate... relativiterebbero a livelli sostenibili la questione della.. Movida o del conflitto generazionale globale, eccetera.
Salvaguardando il Diritto alla Festa della gioventù, al rito dionisiaco delle comunità (non si vedi di solo pane, ma neppure di sola contemplazione intellettuale- e le città sono vive non per le elite , ma per la cultura popolare, diversa in ogni epoca) e naturalmente il desiderio della conoscenza: a seconda però non delle fasi storiche, ma delle modulazioni esistenziali soggettive e contestuali, liberamente scelte dai soggetti e non da Guru o Ideologie collettive...
Perchè leggere ad esempio Kundera durante le Movide... qualcuno magari lo fa anche, ma ricordiamoci di Fantozzi... memorabile commento su La Corazzata Potiemkin....