L’arte è comunicazione e la comunicazione un’arte.
A 4 anni da Fontana di Trevi eccomi di nuovo a Trinità dei Monti per festeggiare l’intramontabile scenografia di una delle più belle piazze del mondo, dopotutto la bellezza di Roma è un patrimonio di tutti, di noi romani, degli italiani e di tutto il mondo e l’Arte può solo darle voce!
Come in tutte le mie azioni, la cornice è tanto importante quanto il quadro, e il messaggio è semplice: comunicare attraverso l’Arte un messaggio libero e fuori dagli schemi.
Quali schemi?
Schemi di linguaggio, di immagine e di lobby, perché lo sappiamo bene che nel campo dell’Arte, come in quello dell’immagine, lavorano sempre le stesse persone, a volte per meriti… più spesso per amicizie e interessi privati.
La performance di ieri sera è solo la prima delle tre performance in programma che entrano nel progetto di comunicazione artistica integrata chiamato “Coinvolti in Arte”, un progetto voluto da Art in Flame e sposato totalmente dal sottoscritto.
“Coinvolti in Arte” parla di futuro ed economia.
Essere “Coinvolti in Arte” significa una cosa sola: decidere del proprio futuro, agire e metterci la faccia.
Vogliamo dimostrare che le idee muovono l’economia e non viceversa.
Quella che avete visto è Arte a tutti gli effetti, un’Arte composta dai movimenti evocativi di un corpo incorniciato dalla suggestione delle luci, su un palcoscenico che mantiene la magia del passato e la forza del presente.
Da questo insieme di stimoli visivi nascerà poi l’immagine artistica finale che verrà utilizzata nella prossima campagna pubblicitaria di una nuova società di telefonia mobile che presto si affaccerà nel mercato italiano.
Questa e le prossime performance sono state sostenute e volute dallo sponsor, innovativo e coraggioso forse perché abituato a lavorare nella comunicazione e, proprio per questo, cosciente che, così come viene utilizzata e realizzata oggi, la pubblicità convenzionale ha perso molto del suo appeal sul pubblico.
Il fine ultimo di questa e delle prossime azioni è quello di far parlare al prodotto/servizio la lingua universale dell’Arte, perché la pubblicità non è qualcosa di dannoso o antisociale, al contrario può tornare ad essere il mezzo propulsore dell’economia.
È l’uso mistificatorio e ridondante che se n’è fatto negli ultimi tempi che fa percepire la pubblicità solo come tornaconto contabile e non come mezzo creativo di comunicazione.
La pubblicità è comunicare, ma attualmente è percepita come artificiale e mendace.
L’Arte è comunicare, ma attualmente è percepita come noiosa e lontana.
Entrambe, Arte e pubblicità, hanno scopi sociali, anche se diversi tra loro, e dovrebbero essere espressione della cultura contemporanea.
Vogliamo far tornare entrambe ai loro compiti sociali… magari dimostrando che possono essere, tanto l’Arte quanto la pubblicità, anche molto sorprendenti!
Graziano Cecchini
Art in Flame
Ci vediamo il 31 ottobre a piazzale Appio per il secondo appuntamento di COINVOLTI IN ARTE!!!
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