“CipriaVaniglia” di Maria Silvia Avanzato e Gaia Conventi -intervista

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D- Dopo la vittoria il libro come consacrazione, soddisfatte?

Chi non lo sarebbe? - ride Gaia e aggiunge – Abbiamo partecipato a Eroxè augurandoci di vincere il concorso, è il nostro primo romanzo erotico ed evidentemente ci è riuscito bene. Chiamatela fortuna, se volete, ma forse anche l’erotico, oltre al giallo e al noir, è nelle nostre corde.

 

Aggiunge Maria Silvia: E occupate soprattutto, per via di imminenti presentazioni che abbiamo programmato. Sono occasioni preziose per stringere nuove amicizie, siamo entrambe molto distanti dall’alterigia tipica di certe “presentazioni d’alto livello”. Per noi si tratta di grandi feste dove entrare quasi di soppiatto, in sordina, bere un bicchiere coi lettori e poi svelare “il libro? Ah, sì, l’abbiamo scritto noi”. In primo piano c’è sempre il lato umano del nostro “buffo mestiere”, la voglia di conoscere chi ha voglia di leggere, l’entusiasmo e un culto vero per la risata. Prendersi sul serio è poco elegante, anche per gli scrittori che ne hanno ben più ragione di noi.

 

Gaia ci racconta che il debutto di “CipriaVaniglia” a Palazzo Zardi (Copparo, FE) si è rivelato una grande festa per tutti. Merito degli organizzatori – Patrizia Lucchini e la Biblioteca di Copparo, il Salotto Letterario e la Pro Loco di Copparo – , della performance teatrale di Angela Felisati e del contributo musicale di Andrea e Paolo Fortini. Il pubblico ha apprezzato questo modo lieve di presentare un testo – aggiunge Gaia -, perché trincerarsi dietro una cattedra e il titolo di scrittore è ormai roba passata di moda.


D- Dal giallo al rosa hot?

Lo ammetto, il salto è notevole - spiega Gaia -, eppure “CipriaVaniglia” non è soltanto un romanzo erotico: è un erotic noir. Le atmosfere sono torbide, il delitto è dietro l’angolo. La Wiege, la vecchia villa che accoglie i protagonisti in una culla ovattata, al riparo dalla guerra, è una pianta carnivora che inghiotte la carne che le viene offerta. L’erotismo c’è, è palpabile senza mai diventare scontato, ma noi siamo gialliste, e ci teniamo a ribadirlo anche in questa occasione.

 

Ci spiega Maria Silvia: La scrittura troppo spesso viene vincolata dalle preferenze di genere. Spesso l’unica legge valida per l’autore è quella commerciale. Gaia e io abbiamo un punto di vista diverso, non ci dispiace giocare con la nostra passione per la scrittura e se c’è da sparpagliare un po’ le carte non ci tiriamo indietro. Le definizioni, d’altronde, non ci sono mai piaciute.


D- Erotismo e Porno, differenze convenzionali o fondamentali?

 

Il porno mi disturba, come qualunque cosa che sa di eccessivo e di forzato – ammette Gaia -, non potrei mai scrivere un trattato d’anatomia comparata! E’ anche vero che è porno quando lo si reputa tale, se disturba, beh, allora è porno. L’erotismo di “CipriaVaniglia” è moderato, calibrato, c’è ma non urta. Del resto il romanzo è ambientato nel ‘43: abbiamo voluto che tutto fosse d’atmosfera.

 

Aggiunge Maria Silvia: Non sono una lettrice di pornografia e ritengo che sia piuttosto difficile scrivere un genere simile senza provocare una sorta di disgusto nel lettore (senza dubbio, se il lettore sono io). L’erotismo di “CipriaVaniglia” è raffinatezza: viene lasciata all’immaginazione quel tanto che basta a non scadere in una volgarità gratuita. Non me ne vogliano gli amanti del porno, hard o soft che sia.

D- La letteratura erotica: attingete a qualche modello?

No, lo ammetto, non ho alcun modello – sostiene Gaia -, non ho mai letto erotici, non ho mai letto nemmeno Melissa P! Per quanto mi riguarda, “CipriaVaniglia” è un romanzo nato per il concorso Eroxé, è stato attentamente valutato e, vista la vittoria, evidentemente l’abbiamo studiato con cura. E’ insomma un progetto nato a tavolino, ma questo non deve far pensare che sia un romanzo privo di eccitanti risvolti. Semplicemente abbiamo dosato il noir e l’erotismo, fino a scovare quella che ci sembrava la giusta misura, quella che avrebbe attratto un lettore che apprezza entrambi i generi. Scriviamo entrambe da molti anni e ormai ci siamo fatte le ossa, dateci fiducia e vi sorprenderemo!

 

Questa invece la visione di Maria Silvia: "Ho letto Colette e poco altro: eros vintage di sapore delicato. Non ho modelli particolari. Certamente “Cipriavaniglia” non lascia da parte quello che è il risvolto psicologico dei personaggi: non ci piace parlare di “carne da macello”, abbiamo sfaccettato le personalità di Cora, Marlena, Orsola e Fernando, dosando quella tensione erotica e perversa che li lega dall’inizio alla fine del libro. Quindi, in qualche senso, la nostra concezione di erotismo parte dall’impatto mentale, dai legami psicologici, dai condizionamenti dovuti alla morale o al comune senso del pudore. Poi abbiamo tessuto una trama di rabbia, odio e gelosia, come nella migliore tradizione noir. Si può dire che in un certo senso, i nostri modelli, sono semplicemente gli esseri umani, con le loro fobie e pulsioni. Le più sottili e le più bestiali".

 

Roby Guerra


http://www.provincia.modena.it/page.asp?IDCategoria=6&IDSezione=1613&ID=93396

http://www.gumwriters.it/2011/05/20/cipriavaniglia-va-in-scena-lerotic-noir/