Leggiamo con sgomento della petizione sottoscritta da 330 cittadini della zona di Mizzana contro l'ipotetica realizzazione di una moschea in un capannone in disuso.
Al di là che venga in effetti creato un luogo di culto o un centro ricreativo culturale - come peraltro indicato sulla Dia regolarmente presentata - traspare dalla petizione un sentimento che non temiamo di definire razzista.
La paura che il centro culturale/luogo di culto rappresenti una ulteriore "fonte di degrado" per la zona e che lo si arrivi ad equiparare a 'fonti di inquinamento' quali turbogas, inceneritore e discarica, ci pare offensivo.
Al di là del fatto che non si capisce come un luogo in cui si fa cultura possa essere ritenuto degradante, ci domandiamo se non sia il carattere religioso - e non cattolico - a dare fastidio. Domanda retorica, ovviamente. ...
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* esempio straordinario ferrarese e pieddino di razzismo dell'antirazzismo, di una casta di regime dissociata, reificata, alienata, neo-oscurantista, arrogante, distante anni-luce dai bisogni e dalle parole della gente, caso clinico di Sindrome di Stoccolma... Esempio di analfabetismo antropologico e probabilmente anche giuridico: per le leggi dell' antiterrorismo internazionale, dopo l'11 9 probabilmente è impossibile installare una moschea in aree pubbliche industriali (a due passi c'è il Petrolchimico...)