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INTELLETTUALI ARABI ED ISLAM

Di intellettuali arabi critici della deriva islamista ho avuto modo di trattare in precedenti occasioni anche su Asino Rosso. Di particolare rilevanza  è fra essi lo scrittore laico algerino Rachid Boudjedra, autore nel 1969 di un fortunato romanzo dal titolo esemplare IL RIPUDIO. Da sempre tenace oppositore dell'integralismo islamista, ha scelto di affrontarlo e di combatterlo dall'interno del suo Paese, l'Algeria e non da esiliato. La sua immagine in questi giorni viene riprodotta con relativi articoli su numerosi giornali ed organi di informazione. Cento intellettuali si sono schierati a sua difesa, manifestando apertamente la televisione privata Ennahar Tv, che ha realizzato una candid camera con un finto attentato per obbligare lo scrittore, che si professa ateo, ad invocare Allah Akbar per salvare la sua vita e quella della di lui moglie. Le convinzioni di Bouddjedra sono sicuramente private, come l'autore ribadisce, non avendo nulla a che fare con le opinioni degli altri. "Sono un laico-progressista" dice di sé "e anti-integralista: nei miei romanzi denuncio le tare delle società arabe ancora molto arcaiche, che coltivano l'ipocrisia sociale e l'odio verso la donna; con i miei amici viviamo nel nostro Paese e resistiamo per una società progressista e laica". A dire il vero l'integralismo terrorista islamico è stato sconfitto in Algeria, ma come sottolinea ancora lo scrittore, "si è trasformato in islamismo pacifista, infiltrandosi profondamente nella società" Egli riconosce che il fondamentalismo è stato battuto militarmente e politicamente nel 1999 in Algeria, che ha vinto da sola la sua battaglia, mentre l'Occidente ha tollerato il fanatismo troppo a lungo, un fanatismo finanziato dai Paesi del Golfo e che ha trovato coperture anche in America. L'Occidente ha commesso degli errori imperdonabili distruggendo i Paesi laici del Nord Africa e del Medio Oriente, aprendo la strada alla deriva terroristica sul Vecchio Continente. un caos creato per ragioni di interessi petroliferi. Lo stesso conflitto tra L'Arabia Saudita e i suoi alleati contro il Qatar appare tardivo e comunque equivoco. L'Islamismo detiene enormi ricchezze grazie a tutti questi Paesi, nessuno escluso, ma adesso si assiste forse ad un'inversione di tendenza, perché l'arma creata da questi potentati si rivolge ormai contro loro stessi L'islamismo riflette comunque una certa mentalità diffusa e dura a morire nel mondo arabo ed islamico in genere: la ragione di tutto ciò sta nel fatto che molti governi della regione non vogliono debellare del tutto l'influenza islamista per evitare riflessi contrari all'ordine costituito e rendere ancor più eversiva e maggioritaria la tendenza.  Tuttavia in alcune realtà, come la stessa Algeria, ma anche il Marocco, oltre che l'Egitto, c'è chi prende le distanze dall'islamismo. cosa che ancora non si manifesta in Europa, come si nota, dove le periferie sono diventate basi di lancio delle gesta efferate dei fanatici.
Casalino Pierluigi.

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