IL CORANO COME MATERIA DI DOGMA? UNA RIFLESSIONE OPPORTUNA

C'è un argomento spinoso e non sempre trattato quando si parla dei dogmi religiosi. Eppure tale argomento è di capitale importanza nella storia del pensiero cristiano a proposito della Bibbia. In passato, i cristiani avevano cominciato a trovarsi in disaccordo sulla questione dei ruoli di Dio e dell'uomo nella produzione della Scrittura. Si trattava letteralmente del Verbo di Dio, dettato dallo Spirito Santo agli scrivani umani il cui unico compito era quello di trascriverlo parola per parola? O era piuttosto il prodotto di autori umani che componevano la loro opera con l'assistenza divina? Il calvinista inglese William Whitacker avanzò la sua prima ipotesi dicendo che la Scrittura ha per autore Dio stesso, dal quale in principio precedette e giunse. Un simile approccio era, del resto, assai diffuso trai protestanti e tra i cattolici dell'epoca. Il cattolico inglese Henry Holden (m1662), al contrario, insegnando alla Sorbona, si espresse in termini di speciale e Divina assistenza. Da questo punto di vista egli rappresentava il cattolico tipo del suo tempo, anche se disse qualcosa di nuovo e di controverso quando si spinse a limitare l'assistenza divina alle questioni dottrinali, escludendo quelle cose che sono scritte incidentalmente, o fanno riferimento ad altre cose che non riguardano la religione. Ecco dunque un argomento interessante contro la teoria della dettatura: se ogni parola dei testi ebraico o greco era stata rivelata, la Bibbia latina non sarebbe stata Sacra Scrittura. Dei due devoti inglesi citati, solo Whitacker avrebbe potuto essere un musulmano accettabile e conservare un posto di lavoro all'Università egiziana Azhar. Nel mondo islamico tradizionale, ogni tanto, si dicevano cosa che ricordano le teorie di Holden. Per esempio c'era una teoria secondo cui Gabriele portò dall'alto al Profeta soltanto le idee, ma si presume tutte le idee; fu Maometto poi ad esprimerle nella lingua degli Arabi. Simili ipotesi, tuttavia, non ebbero spazio presso l'equivalente islamico della Sorbona. Il Corano era il verbo di Dio, chiunque credesse altrimenti aveva smarrito la propria religione. La resistenza del mondo islamico moderno alla critica testuale, nonostante vi siano tentavi illuminati al riguardo (circostanza non incoraggiata anche per non lasciare spazio al fondamentalismo) non si fonda semplicemente sul fatto casuale che tale critica proviene da una fronte straniera.
Casalino Pierluigi