IL GIORNALE Dopo il volume Il tesoro d'Italia. La lunga avventura dell'arte (Bompiani, 2013) che si interrompeva al Trecento, esce, da oggi in libreria, Il tesoro d'Italia. Gli anni delle meraviglie (Bompiani, pagg. 480, euro 22) sui Maestri dell'arte del Rinascimento, da Piero della Francesca a Pontormo (ma accanto ai Maestri ci sono anche quei «minori» semi-sconosciuti che Sgarbi scopre per noi: Bartolomeo della Gatta, Nicolò Alunno, Giovanni Boccati...).
In questa pagina anticipiamo due testi di Sgarbi su Piero della Francesca e Ercole de' Roberti. L'ultimo volume della trilogia uscirà nel 2015.
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...