DANTE SEGRETO

La grandezza di Dante si misura con le ricorrenti interpretazioni del suo messaggio. L'ermeneutica, in proposito, ne costituisce un aspetto non marginale. Un rilancio degli studi danteschi, al di fuori della tradizionali letture della vita e dell'opera del Sommo Poeta, si ebbe inizialmente con le intuizioni di Ugo Foscolo e a seguire con gli studi di Gabriele Rossetti, di Giovanni Pascoli e di René Guenon. La ricerca dei significati più profondi dell'eredità di Dante Alighieri ha, peraltro, fronteggiato pregiudizi e scetticismo intellettuale, che non hanno favorito una compiuta e moderna analisi, soprattutto delle fonti della Commedia. Sulla circostanza fu, invece, rivoluzionaria la tesi del sacerdote spagnolo Asìn Palacios, che individuò nell'escatologia musulmana un riferimento mistico e spirituale del viaggio ultramondano di Dante. Definendo la questione non infondato, l'italianista Maria Corti, recentemente scomparsa, ha finalmente gettato un ponte tra l'atteggiamento ufficiale, ingessato, della cultura letterario del nostro Paese e la scuola di un più aperto possibilismo interpretativo del pensiero dantesco. L'itinerario notturno ultraterreno del Profeta dell'Islam, Maometto, - secondo la concezione islamica del al-Israa - presenta analogie straordinarie con il viaggio di Dante. A far conoscere questa e altre fonti in Occidente contribuì, in particolare, Brunetto Latini, maestro del Poeta, esule nella Marca Cristiana, confinante con l'Islam iberico. Ma anche altri viaggiatori e mediatori culturali del tempo. Lo stesso universalismo politico dell'Alighieri, ricondotto generalmente al ghibellinismo occidentale, si ispira alla visione sovranazionale del Califfato dell'Arabismo classico (da non confondere con l'attuale aberrazione siro-irakena) e successivamente dell'esperienza Ottomana, modellata sul lascito del realismo politico bizantino. L'influenza di Ibn Rushd (l'Averroè dei latini) sulla filosofia cristiana non fu estranea a Dante, così come suggestionò la metafisica di Meister Eckhart. Considerazioni che smentiscono gli affrettati giudizi puristi se pur espressi nei confronti di divagazioni orientalistiche. Ciò nondimeno il segreto linguaggio di Dante resta in gran parte indecifrabile. Il suo esoterismo si sposa con la sua alta fantasia e la sua scienza, con la sua intuizione teologica. E non saranno ancor, tuttavia, tali fortunate interpretazioni controcorrente a risolvere a pieno gli affascinanti interrogativi di una delle voci più enigmatiche della letteratura di tutti i tempi.
Casalino Pierluigi, 16.11.2014