Ripercorrendo le tappe della storia politica italiana del primo
Novecento, Roberto Guerra riflette sull’attuale crisi culturale e sulla
possibile rinascita, nel nostro Paese, nell’era di Internet, di una
sinistra realmente democratica associata al Futurismo. Chiudono il
libro, caratterizzato da uno stile inconsueto e personale, una serie di
interviste e una raccolta di poesie che l’autore ha voluto dedicare al
terremoto emiliano del 2012.
Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...