Passa ai contenuti principali

Da Papini a Carraro, Contro la scuola fabbrica 1.0

LA NOTIZIAH24 


+VIDEO  CHIUDIAMO LE SCUOLE...  PAPINI FUTURISTA



Alberto Carraro, Pedagogia istituzionale e gruppi. Contro la fabbrica della dipendenza (Armando editore, 2014, Roma). In questo libro L’Autore mette a fuoco i passaggi cruciali che intervengono nel processo di apprendimento in cui sono implicati e interagiscono soggettività, relazioni, affettività ed emozioni. La teoria e la tecnica dei Gruppi Operativi costituiscono il fondamento di questo pensiero perché lo scopo dell’insegnamento, per A. Carraro, è quello di far sì che gli studenti diventino consapevoli delle proprie risorse mettendoli in condizione di servirsene.

Alberto Carraro è stato professore di materie letterarie e latino nei licei. 
In una delle collane classiche della casa editrice romana, Psicologia e Psicologia Clinica, ben nota in ambito universitario da decenni, da Roma, a Padova, a Cesena (ricordiamo, anni 80, per intenderci il classico la Psicoanalisi infantile di un certo Smirnoff), bel volume di Alberto Carraro, prezioso aggiornamento sullo stato delle cose e il divenire della materia in ambito psicopedagogico, con particolare riferimento alle più avanzate metodologie , la cosiddetta Tecnica e Teoria dei Gruppi Operativi.
Dopo i precursori proto pedagogici, persino l’antico Le Bon fino poi, per la metodica dei Gruppi, di spiccata fenomenologia persino, sociale, in Italia Franco Fornari e a livello internazionale, Walter Bion, sorta anche di “metapsicologia sociale”, tra diversi, poi in certo modo, come accennato, “patterns” per le moderne scuole con tale focus orientativo- lo stesso in particolare ricercatore e “Pragmatico“,  Armando Bauleo (vero e proprio quasi inventore della nuova metodologia specifica) , non ultimo la teoria della conoscenza di un certo Edgar Morin.
Focus oltre i limiti sia solo relativamente intrapsichici della psicoanalisi o il semicomportamentismo almeno di varie pedagogie troppo sociali e riduttivo ambientaliste (al di à della variabile poi alla Laing antipsichiatrica spesso fuorviante , quello di “Mi Ami?”, al di là di certa benefica frattura convenzionale o dello stessa – specularmente liberale – celebre Montessori).
Raro equilibrio, invece, nelle dinamiche attuali puntualmente evidenziate,dall’autore, tra rigore scientifico necessariamente “freddo” e quell’equazione dell’anima e del cuore (e delle pulsioni), in linguaggio “classico”, strutturante (e destrutturante, ma paradossologia super-razionale),  il divenire del laboratorio apprendimento e didattico nelle sue stratificazioni concrete, ottimamente interfacciate nel’indivisibile, in certo senso, interfaccia, persona-società, Self o Io e ambiente, vero e proprio feedback 2.0 cibernetico (Sullo sfondo non a caso anche la rivoluzione concettuale – in certo modo – della stessa storica di Palo Altro di P. Watzlavich).
Il tutto articolato dall’autore, al di là di questa succinta amplificazione concettuale, in termini coerentemente assai operativi, la scuola reale come scenario, le dinamiche esplorate e sperimentate nella prassi del discorso da/per docenti e tutti i soggetti protagonisti. Quasi un eccellente diversamente manualistica sia per addetti ai lavori sia per il piu ampio dibattiuto culturale, su un tema, dopo le nuove tecnonologie, la fine delle ideologie e la crisi forse strutturale del Sistema stesso Scuola (sottomenu di certa ben nota crisi epocale socioeconomica che attanaglia dal duemila la vita quotidiana).
E pur con parole virtualmente e tatticamente quasi neutre, il volume non le manda a dire: Grandi tutt’oggi le resistenza obsolete a qualsiasi pur fondamentale e inrinviabile Change, resistenze istituzionali e culturali stesse, anatomizzate puntualmente e tempestivamente dall’autore, laddove, crisi o non crisi, ritardi forse ormai punti di non ritorno, solo la società e la scuola della conoscenza (e di certo nuovo immaginario poietico complementare, spesso riferimenti metapedagogici a autori quali Rimbaud…. Bonnefoy, ecc.
Contro la Fabbrica della Dipendenza” come dice il sottotitolo, splendido e già programmatico.
Roby Guerra

INFO


Post popolari in questo blog

AGAR, ISMAELE E MAOMETTO (E L'ISLAM)

Alla Mecca il profeta preferito dai musulmani era Mosè; a Medina il suo posto fu preso da Abramo, e Maometto trovò ottime risposte da opporre alle critiche degli ebrei:lui e i suoi musulmani erano tornati allo spirito più puro della fede (hanifiyya) proprio di quegli uomini che erano stati i primi muslim a sottomettersi a Dio. Non sappiamo fino a che punto Maometto abbia condiviso il desiderio di alcuni arabi degli insediamenti di tornare alla religione di Abramo. Nel Corano non viene fatta menzione della piccola setta meccana hanyfiyya;e la figura di Abramo prima delle sure medinesi fu oggetto di scarso interesse. Tuttavia, sembra che in questo periodo i musulmani chiamarono la loro fede hanifiyya, la vera religione di Abramo. Maometto aveva quindi trovato una via per confutare gli ebrei, senza abbandonare l'idea centrale della sottomissione a Dio anziché a una mera espressione terrena della fede, e la rivalutazione dell'importanza di Abramo gli permise di approfondire tale c...

-Heliopolis-Rivista- Delouze e Gattari...Petrongari

 a cura di Sandro Giovannini.Filosofia Estrema       Presentazione di UMBERTO PETRONGARI Il mio saggio (ancora inedito, e – forse provvisoriamente – intitolato Deleuze-Guattari, Sade-Masoch ), è soprattutto sull’ Anti-Edipo di Deleuze-Guattari , opera tale da contrapporsi alquanto nettamente alle posizioni di Masoch, e, soprattutto, a quelle di Sade: anche, quindi (e in particolare), a quelle che emergono dal suo breve scritto su ciò che deve intendersi per repubblicanesimo (scritto dedicato ad ogni francese dallo spirito illuministico-rivoluzionario, al fine di portarlo a pieno compimento).    Ma per quel che riguarda il masochismo, la sua interpretazione deleuziana, mi deriva dalla lettura di uno scritto (del 1967) che il filosofo francese dedica a Masoch. Ebbene, tale scritto, si occupa abbastanza approfonditamente anche del pensiero sadiano, anche allo scopo di chiarire le differenze tra l’uno e l’altro fenomeno (perlomeno a dire di Deleu...

Maria Marchese,Poesia,inedito,Dans Le Miroir -Francese

 VIDEO M Marchese     https://asinorossoferrara.blogspot.com/2025/01/maria-marchesepoesiaineditodans-le.ht ml   .. 𝐬𝐭𝐚𝐦𝐚𝐭𝐭𝐢𝐧𝐚 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐥 𝐛𝐢𝐬 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐞𝐬𝐢𝐚! 𝐀𝐛𝐬𝐨𝐥𝐮𝐦𝐞𝐧𝐭... 𝐃𝐢𝐫𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐯𝐨𝐜𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐡𝐞𝐬𝐞 Maria Marchese 𝐥'𝐢𝐧𝐞𝐝𝐢𝐭𝐚 𝐃𝐨𝐮𝐜𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭 𝐝𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐞 𝐦𝐢𝐫𝐨𝐢𝐫 𝐒𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐚 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐩𝐫𝐞𝐭𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 Maria Marchese 𝐈𝐬𝐩𝐢𝐫𝐚𝐭𝐚 𝐝𝐚 𝐆𝐢𝐨𝐜𝐡𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐢𝐛𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐢 𝐍𝐚𝐫𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐘𝐞𝐩𝐞𝐬 𝐉𝐚𝐦𝐚𝐢𝐬 𝐬𝐚𝐧𝐬 𝐥𝐚 𝐩𝐨𝐞́𝐬𝐢𝐞, 𝐥'𝐚𝐦𝐨𝐮𝐫, 𝐥'𝐚𝐫𝐭, 𝐥𝐞 𝐫𝐞̂𝐯𝐞, 𝐥𝐞 𝐛𝐨𝐧𝐡𝐞𝐮𝐫 𝐞𝐭 𝐥'𝐢𝐧𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐝𝐮 𝐩𝐥𝐮𝐬 𝐛𝐞𝐚𝐮 𝐪𝐮𝐞 𝐩𝐫𝐞́𝐯𝐮! Infospaziodedicato zoomonart.blogspot.com    Continua la ricerca anche in lingua francese della Poetessa e  "esperta" in moda Maria Marchese, nota anche per il Libro, Le Scarpette Rosse,  per certa animazione e interviste articoli Video in riviste specializzate, bel mix t...