Il Giornale, 24 luglio 2014
(Gerusalemme) A che punto siamo con la guerra? Quando cesserà il fuoco? Tutto il mondo se lo chiede, Israele piange i suoi 32 soldati uccisi e desidera la pace mentre è decisa a metter fine ai missili da Gaza; Hamas è certamente indebolita, e si affolla la tribuna dei mediatori internazionali. In tarda serata Sa'eb Erakat, un importante politico di Fatah, ha annunciato che domani forse ci sarà la tanto sospirata tregua. Poco prima Khaled Mashaal, il capo politico di Hamas, aveva affermato che la tregua ci sarà solo se alcune delle condizioni della sua parte saranno accettate, ma così facendo ha alluso a colloqui in corso, e ha parlato di tregua umanitaria. Tutto questo, vantando una fantastica vittoria della sua parte. Le posizioni sono lontane, ma forse può essere accettata la proposta di Ban Ki-moon e di John Kerry: pare che abbiano offerto di fungere da sostenitori esterni della posizione dell'Egitto, che chiede un cessate il fuoco preventivo.[...]
La continua farsa del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite
(Gerusalemme) A che punto siamo con la guerra? Quando cesserà il fuoco? Tutto il mondo se lo chiede, Israele piange i suoi 32 soldati uccisi e desidera la pace mentre è decisa a metter fine ai missili da Gaza; Hamas è certamente indebolita, e si affolla la tribuna dei mediatori internazionali. In tarda serata Sa'eb Erakat, un importante politico di Fatah, ha annunciato che domani forse ci sarà la tanto sospirata tregua. Poco prima Khaled Mashaal, il capo politico di Hamas, aveva affermato che la tregua ci sarà solo se alcune delle condizioni della sua parte saranno accettate, ma così facendo ha alluso a colloqui in corso, e ha parlato di tregua umanitaria. Tutto questo, vantando una fantastica vittoria della sua parte. Le posizioni sono lontane, ma forse può essere accettata la proposta di Ban Ki-moon e di John Kerry: pare che abbiano offerto di fungere da sostenitori esterni della posizione dell'Egitto, che chiede un cessate il fuoco preventivo.[...]
La continua farsa del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite
giovedì 24 luglio 2014 - commenti
Mi vergogno per il Consiglio per i Diritti umani dell'ONU che ha ancora una volta criminalizzato Israele e ha indetto una commissione d'inchiesta sospettandolo di "crimini di guerra". Solo gli USA si sono opposti alla risoluzione votata da 29 su 47 stati membri. Fra gli astenuti, con mia grande vergogna, anche l'Italia.
Il pregiudizio, è sempre lo stesso, come ai tempi della Commissione Goldstone, nel 2009, quando il giudice sudafricano ha svolto un'indagine carica di pregiudizi e di menzogne che si è rimangiato poco dopo. Allora l'Italia, con mio orgoglio, votò contro un rapporto vergognoso e palesemente menzognero.
Anche stavolta, la verità è sotto gli occhi di chiunque la voglia vedere: Hamas è doppiamente il criminale di questa guerra, perchè non solo, senza nessuna provocazione spara migliaia di missili sulla popolazione israeliana con l'intenzione di uccidere civili, donne bambini, ma usa i propri civili, donne bambini, per coprire i terroristi sul proprio territorio.
Ci sono un milione di prove di questo ripugnante comportamento cui si contrappone quello dell'esercito più morale del mondo, che a causa della sua lealtà e della guerra che conduce in maniera capillare e selettiva, perde i suoi figli migliori, già 32 dall'inizio dell'operazione Zuk Eitan.
Il pregiudizio, è sempre lo stesso, come ai tempi della Commissione Goldstone, nel 2009, quando il giudice sudafricano ha svolto un'indagine carica di pregiudizi e di menzogne che si è rimangiato poco dopo. Allora l'Italia, con mio orgoglio, votò contro un rapporto vergognoso e palesemente menzognero.
Anche stavolta, la verità è sotto gli occhi di chiunque la voglia vedere: Hamas è doppiamente il criminale di questa guerra, perchè non solo, senza nessuna provocazione spara migliaia di missili sulla popolazione israeliana con l'intenzione di uccidere civili, donne bambini, ma usa i propri civili, donne bambini, per coprire i terroristi sul proprio territorio.
Ci sono un milione di prove di questo ripugnante comportamento cui si contrappone quello dell'esercito più morale del mondo, che a causa della sua lealtà e della guerra che conduce in maniera capillare e selettiva, perde i suoi figli migliori, già 32 dall'inizio dell'operazione Zuk Eitan.
RIASCOLTA La rubrica "Il Medio Oriente visto da Gerusalemme" di questa settimana con Fiamma Nirenstein e Massimo Bordin
Israele ancora sotto attacco. Riascolta la puntata di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemme per conoscere le ultime news e gli approfondimenti della nuova guerra di difesa dello Stato ebraico contro l'estremismo palestinese.
Israele ancora sotto attacco. Riascolta la puntata di questa settimana de Il Medioriente visto da Gerusalemme per conoscere le ultime news e gli approfondimenti della nuova guerra di difesa dello Stato ebraico contro l'estremismo palestinese.
Le compagnie che hanno sospeso i voli per l'aeroporto Ben Gurion hanno dato un bel premio a Hamas. Che boicottaggio ben riuscito, stanno ora gongolando tutti i suoi amici, e sono molti di più di quanti lo confessino apertamente. Per esempio tutti quelli che marciano a Londra a Parigi e anche in Italia contro Israele con slogan antisemiti.
La sospensione dei voli rappresenta l'isolamento rispetto al mondo occidentale, uno dei peggiori incubi di Israele, sempre più sola, una coraggiosa scheggia di civiltà e di democrazia in mezzo a un mondo estremista, dittatoriale, islamista.
Inoltre, certifica per sempre l'impossibilità di una trattativa lungo i confini del 67, dato che avere aeroporto sotto tiro palestinese si dimostra una garanzia di pericolo internazionale che Israele non si può certo permettere.
Israele garantisce in queste ore la sua certezza nel garantire i cieli dell'aeroporto, e non si prenderebbe questa responsabilità se non ne fosse assolutamente certa. Quindi, compagnie aeree, Alitalia, non date ragione ai missili, alla violenza, al terrorismo, riprendete i voli.
La sospensione dei voli rappresenta l'isolamento rispetto al mondo occidentale, uno dei peggiori incubi di Israele, sempre più sola, una coraggiosa scheggia di civiltà e di democrazia in mezzo a un mondo estremista, dittatoriale, islamista.
Inoltre, certifica per sempre l'impossibilità di una trattativa lungo i confini del 67, dato che avere aeroporto sotto tiro palestinese si dimostra una garanzia di pericolo internazionale che Israele non si può certo permettere.
Israele garantisce in queste ore la sua certezza nel garantire i cieli dell'aeroporto, e non si prenderebbe questa responsabilità se non ne fosse assolutamente certa. Quindi, compagnie aeree, Alitalia, non date ragione ai missili, alla violenza, al terrorismo, riprendete i voli.
Quel soldato rapito e lo strazio di un Paese che piange i suoi figli
mercoledì 23 luglio 2014 - commenti
Il Giornale, 23 luglio 2014
Un Paese che nasce con 600mila abitanti nel 1948 e oggi ne ha poco più di sette milioni, considera ognuno dei suoi ragazzi un gioiello: averne perso circa 23mila, esclusi gli attentati, racconta tutta la sua determinazione. In queste ore, le foto di 27 ragazzi che hanno lasciato per sempre le loro famiglie, le loro ragazze, i loro compagni, invadono i giornali e la mente. E di pochi minuti fa l'annuncio che un altro 21enne, Eviatan Turgyman, è stato ucciso in battaglia. All'ospedale Soroka di Beersheba e anche in altri ospedali di Israele c'è un traffico da autostrada, le ambulanze portano senza tregua soldati feriti; si vedono, alte sulle barelle, le scarpe bianche di polvere di Gaza.[...]
Un Paese che nasce con 600mila abitanti nel 1948 e oggi ne ha poco più di sette milioni, considera ognuno dei suoi ragazzi un gioiello: averne perso circa 23mila, esclusi gli attentati, racconta tutta la sua determinazione. In queste ore, le foto di 27 ragazzi che hanno lasciato per sempre le loro famiglie, le loro ragazze, i loro compagni, invadono i giornali e la mente. E di pochi minuti fa l'annuncio che un altro 21enne, Eviatan Turgyman, è stato ucciso in battaglia. All'ospedale Soroka di Beersheba e anche in altri ospedali di Israele c'è un traffico da autostrada, le ambulanze portano senza tregua soldati feriti; si vedono, alte sulle barelle, le scarpe bianche di polvere di Gaza.[...]
Il Giornale, 22 luglio 2014
(Gerusalemme) Il colonnello Richard Kemp è stato comandante dell'esercito inglese in Afghanistan, ha svolto ruoli chiave in Iraq, in Bosnia, a Dublino, ha fatto parte del think tank antiterrorismo del Primo Ministro britannico. Nessuno ne sa più di lui di conflitti asimmetrici, dove è in giuoco non solo la vita, ma l'onore: durante le guerre le tv trasmettono incessantemente immagini di popoli del terzo mondo, verso le quali ognuno, nel mondo occidentale, si sente disperatamente in colpa. Le mostra ferite, in fuga, stracciati, le case in rovina. Le ambulanze raccolgono bambini insanguinati, le telecamere mostrano le vittime e tu sei il cattivo, tu li hai colpiti. Questo capita in questi giorni all'esercito israeliano, e Kemp spiega che è ingiusto.
Colonnello, ieri il grande numero di morti e di feriti a Sajaya ha causato una tempesta di critiche sull'esercito: spietatezza verso i civili innocenti di Gaza, mancanza di proporzionalità nel reagire ai missili che non fanno vittime.
"Intanto, vengo ora da una visita al sud in cui ho visto 8 case rase al suolo, le sirene seguitano a suonare, e ci sono stati 4 tentativi di infiltrazione terrorista dai tunnel. Che altro occorre per avere diritto a difendersi? Per ora Israele ha 18 militari morti e circa 100 feriti: un numero alto data la brevità del conflitto e la preparazione dei soldati. Hamas ha un esercito terrorista molto attrezzato che non si può battere con gli aerei nè con i carri armati, ma coi fucili, con le mani nude, faccia a faccia. E non c'è ricetta su come neutralizzare il nemico che usa i civili come scudi umani". [...]
(Gerusalemme) Il colonnello Richard Kemp è stato comandante dell'esercito inglese in Afghanistan, ha svolto ruoli chiave in Iraq, in Bosnia, a Dublino, ha fatto parte del think tank antiterrorismo del Primo Ministro britannico. Nessuno ne sa più di lui di conflitti asimmetrici, dove è in giuoco non solo la vita, ma l'onore: durante le guerre le tv trasmettono incessantemente immagini di popoli del terzo mondo, verso le quali ognuno, nel mondo occidentale, si sente disperatamente in colpa. Le mostra ferite, in fuga, stracciati, le case in rovina. Le ambulanze raccolgono bambini insanguinati, le telecamere mostrano le vittime e tu sei il cattivo, tu li hai colpiti. Questo capita in questi giorni all'esercito israeliano, e Kemp spiega che è ingiusto.
Colonnello, ieri il grande numero di morti e di feriti a Sajaya ha causato una tempesta di critiche sull'esercito: spietatezza verso i civili innocenti di Gaza, mancanza di proporzionalità nel reagire ai missili che non fanno vittime.
"Intanto, vengo ora da una visita al sud in cui ho visto 8 case rase al suolo, le sirene seguitano a suonare, e ci sono stati 4 tentativi di infiltrazione terrorista dai tunnel. Che altro occorre per avere diritto a difendersi? Per ora Israele ha 18 militari morti e circa 100 feriti: un numero alto data la brevità del conflitto e la preparazione dei soldati. Hamas ha un esercito terrorista molto attrezzato che non si può battere con gli aerei nè con i carri armati, ma coi fucili, con le mani nude, faccia a faccia. E non c'è ricetta su come neutralizzare il nemico che usa i civili come scudi umani". [...]
Il Giornale, 21 luglio 2014
Di nuovo e ancora di nuovo, quando Israele è costretta a combattere, la BBC, la CNN, Al Jazeera si affrettano a denunciare orribili stragi perpetrate contro cittadini innocenti dai pessimi soldati israeliani, per poi dovere, nel tempo, ammettere che invece si è trattato di una durissima battaglia su un terreno fitto di combattenti mescolati a cittadini nelle cui case sono state stipate le armi, le rampe di lancio, nelle cui cantine si trovano le imboccature delle gallerie che sono l'autostrada degli attentati terroristi. Proprio come a Jenin, nell'West Bank, nell'aprile 2002 (dal posto testimoniammo la battaglia) dopo lo scontro i palestinesi con l'aiuto dell'ONU gridarono a una strage di 500 persone, per poi arrivare alla conclusione che erano stati uccisi 52 palestinesi e 23 soldati israeliani.[...]
Di nuovo e ancora di nuovo, quando Israele è costretta a combattere, la BBC, la CNN, Al Jazeera si affrettano a denunciare orribili stragi perpetrate contro cittadini innocenti dai pessimi soldati israeliani, per poi dovere, nel tempo, ammettere che invece si è trattato di una durissima battaglia su un terreno fitto di combattenti mescolati a cittadini nelle cui case sono state stipate le armi, le rampe di lancio, nelle cui cantine si trovano le imboccature delle gallerie che sono l'autostrada degli attentati terroristi. Proprio come a Jenin, nell'West Bank, nell'aprile 2002 (dal posto testimoniammo la battaglia) dopo lo scontro i palestinesi con l'aiuto dell'ONU gridarono a una strage di 500 persone, per poi arrivare alla conclusione che erano stati uccisi 52 palestinesi e 23 soldati israeliani.[...]
Hamas è semplicemente un pezzo del salafismo che insanguina il Medio Oriente
domenica 20 luglio 2014 - commenti
Il Giornale, 20 luglio 2014
(Gerusalemme) Hamas ieri può gloriarsi di aver ucciso due soldati israeliani, Amos Greenberg e Adar Bersana, dopo essere emersi da un tunnel nel kibbutz dove ci trovavamo ieri, Ein ha Shlosha. Amos e Adar hanno difeso la popolazione con il loro corpo, e hanno ucciso un terrorista. Tre soldati sono stati feriti nello scontro, più altri 17sono stati colpiti durante le battaglie dentro Gaza. I palestinesi hanno avuto una cinquantina fra feriti e qualche ucciso. Via via che scende la sera, i missili lanciati su Israele colpiscono per ogni dove. La guerra divampa, l'esercito è riuscito a distruggere 23 gallerie create per stivare le armi e fare incursioni.[...]
(Gerusalemme) Hamas ieri può gloriarsi di aver ucciso due soldati israeliani, Amos Greenberg e Adar Bersana, dopo essere emersi da un tunnel nel kibbutz dove ci trovavamo ieri, Ein ha Shlosha. Amos e Adar hanno difeso la popolazione con il loro corpo, e hanno ucciso un terrorista. Tre soldati sono stati feriti nello scontro, più altri 17sono stati colpiti durante le battaglie dentro Gaza. I palestinesi hanno avuto una cinquantina fra feriti e qualche ucciso. Via via che scende la sera, i missili lanciati su Israele colpiscono per ogni dove. La guerra divampa, l'esercito è riuscito a distruggere 23 gallerie create per stivare le armi e fare incursioni.[...]
Conflitto Israele-Gaza: quello che il mondo ancora non ha ben chiaro
sabato 19 luglio 2014 - commenti
La pena più grande, in questa guerra, è quella dell' incomprensibile impossibilità del mondo di rendersi conto di quello che sta accadendo qui. I giornalisti e l'opinione pubblica che si sentono virtuosi quando denunciano la morte di alcuni bambini palestinesi, ignorano completamente le ragioni per cui questo accade, ragioni penose per Israele ma anche e soprattutto per i palestinesi. Prima di tutto la prima cosa evidente è che c'è una sottintesa disapprovazione per il fatto che i bambini israeliani, invece, non muoiono, a fronte della perdita invece di bambini dell'altra parte.
Il punto è tuttavia che anche se i bambini israeliani, al contrario di quelli palestinesi, sono l'oggetto dell'attacco spietato dei missili che a migliaia piovono su Israele, essi sono il tesoro di Israele che se ne prende una cura infinita, che li difende con rifugi, sorveglianza continua, orari prestabiliti di uscita, sistemi di difesa. Già due asili israeliani sono stati completamente distrutti, ma i bambini non erano in classe perchè il pericolo per i bambini è la prima preoccupazione di Israele, e le scuole il primo oggetto di attenzione.
Invece per Hamas è il contrario: si è avuta notizia di una denuncia dell'UNRWA (meglio tardi che mai) del fatto che la sua scuola era stata trasformata in un deposito di missili. L'UNRWA l'ha denunciato, ma certo le scuole comunali o statali o quelle dei privati di Gaza non lo possono fare, hanno paura dei terroristi di Hamas: sono loro che danno gli ordini, e quindi sono moltissime le istituzioni, le case, le scuole, le moschee che Hamas ha trasformato in depositi di armi. E spesso quelle armi stanno per essere lanciate e quindi devono essere fermate, o altre volte non si individuano le presenze di civili che potrebbero far richiamare indietro un'operazione militare.
Purtroppo le rampe missilistiche, i proiettili, le strutture militari di Hamas sono sparse PROPRIO in mezzo ai bambini, i bambini sono il loro scudo, anche il tragico missile che ha colpito quattro bambini che giocavano sulla spiaggia era diretto verso una struttura militare, forse una rampa di lancio pronta a lanciare il suo messaggio di morte su Israele. Israele deve continuamente distruggere strutture che stanno in mezzo alla gente, perchè esse stanno per sparare le migliaia di missili che ci fanno correre tutti continuamente nei rifugi, e che sono state appositamente nascoste fra i bambini.
E' un dolore senza fine vedere la società di Gaza costretta a subire queste perdite, ma è il diritto alla vita stessa che impone l'operazione in corso. Se si pensa che sono stati distrutti per ora circa 2000 obiettivi militari sparsi fra la gente, si capisce quanto sia difficile difendere oltre ai nostri bambini, anche i loro. Vorrei tanto che la gente di Gaza lo facesse, in sfida a Hamas.