Paolo Melandri "Lo stagno silente aggiravi" *Poesia


*armonie in grigio et silentio, secondo modi più franchi e aperti rispetto ai soliti dell'autore: niente tonus peregrinus, stavolta, ma una freschezza e una malinconia quasi giovanili (nonostante il trentanovesimo anno avanzi, e ad agosto l'autore "faccia i quaranta"). In barba al giovanilismo, ma con una capacità d'immedesimazione in strati geologici più antichi, e perciò più freschi e più nuovi. "O déspota, ei sarà giovine ancora!" (D'Annunzio)

Lo stagno silente aggiravi

Lo stagno silente aggiravi –
là sboccano rivoli d’acqua –
tu cerchi il mio cuore sereno
avvolti nel vento di marzo

le foglie ingialliscono al suolo
diffondono un nuovo profumo
m’incanti con sagge parole
tra i faggi mi rendi felice.

Conosci la gioia profonda –
godere le lacrime mute –
schermandoti gli occhi sul ponte
tu segui le zuffe dei cigni.

Paolo Melandri
28 febbraio 2014