Cona Affaire Continua, Tagliani bis a rischio commissariamento?

P_Bon_Fer* "...Il processo all’ospedale di Cona diventa, improvvisamente e dopo 5 anni tra inchiesta e dibattimento, un caso politico...".  Davvero incredibile l'improvvisamente evidenziato da certa stampa Fe,  da sempre filo regime!  Ogni commento superfluo! Nota di Marco Cremonini Neuchatel Como

NUOVA FERRARA

Il processo all’ospedale di Cona diventa, improvvisamente e dopo 5 anni tra inchiesta e dibattimento, un caso politico. A renderlo tale è il consigliere comunale Francesco Rendine che motiva il suo intervento dopo aver assistito ad alcune udienze del processo ed ora «come candidato sindaco della lista civica Giustizia Onore e Libertà - spiega - trovo doveroso esprimere alcune considerazioni su un ospedale la cui costruzione e gestione ho cominciato a contestare quasi 20 fa, come presidente del comitato Sos Sanità».

Rendine si sofferma sul fatto che in udienza «ai carabinieri non è stato consentito testimoniare in aula sul contenuto di molte intercettazioni, nelle quali sarebbe ben descritto il contesto ambientale, dove emerge la vera natura dei rapporti tra Presidente della Regione, Sindaco di Ferrara, dirigenti pubblici e delle imprese che sono intervenute nella costruzione e gestione di Cona».

«Abbiamo anche appreso - aggiunge - di come la registrazione di queste imbarazzanti telefonate tra dirigenti di imprese private e dirigenti delle diverse istituzioni coinvolte, potrebbero compromettere da un punto di vista politico le scelte operate dalle diverse amministrazioni comunali, sanitarie e della regione degli ultimi 20 anni». Le intercettazioni che cita Rendine - conosciute, tra l’altro, solo dagli inquirenti - non sono utilizzabili perché non pertinenti ai capi di imputazione del processo: per Rendine potrebbero avere una rilevanza di tipo politico, ma lo stesso omette di spiegare che non sono divulgabili, nemmeno in aula, perchè nulla hanno a che fare con il processo. Sono inserite nel fascicolo è vero, perchè registrate durante i 5 anni di attività di indagine, ma dopo la selezione operata dal tribunale non possono essere oggetto nè di testimonianze nè di contestazioni.

Rendine ricorda nella sua nota l’audizione del consulente tecnico della procura, Vincenzo Marinelli, che ha riferito delle molte carenze tecniche, e tra le tante, la più importante quella sulla «durabilità» del calcestruzzo nelle strutture portanti «inferiore a quella prevista dalla normativa in materia» e spiega come «anche alla luce delle infiltrazioni d’acqua dal sottosuolo, da un punto di vista sismico la sicurezza dello stabile non possa essere totalmente garantita nel tempo»: affermazione errata, in quanto lo stesso Marinelli ha parlato di assoluta garanzia di sicurezza statica e sismica delle strutture. Quindi Rendine chiama in causa «il Sindaco (Tagliani, ndr), che visto il danno che potrebbe essere stato provocato alla cittadinanza, avrebbe dovuto costituirsi parte civile». «Se fosse stato veramente favorevole alla trasparenza - sostiene Rendine - ed avesse desiderato far emergere comportamenti dubbi che si riflettono sulla credibilità e sulla correttezza, che va ben oltre gli aspetti penali del dibattimento di dirigenti pubblici ed istituzioni, avrebbe dovuto affiancasi alla città assumendo posizioni nel processo».

Interviene anche Paolo Spath, portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, sorpreso per le «continue rivelazioni» al processo, sulla «durabilità» del calcestruzzo, conosciuta però alle cronache ormai da anni. (d.p.)