...La verità è che Falcone fu osteggiato ed oggetto di una grave campagna di diffamazione, negli ultimi mesi della sua vita, proprio da parte di sinistra e magistrati. Era un magistrato considerato di destra, all'epoca, e proprio per questo era oggetto di delegittimazione e insulti da parte di chi oggi vuole fare credere alle nuove generazioni e a chi non ricorda di averlo sempre difeso e di essere, anzi, difensore della democrazia e della lotta alla mafia.
La sinistra di oggi, con i suoi Bersani, D'Alema, Veltroni, Fassino, Vendola è la sinistra di ieri. I maggiori politici di sinistra di oggi hanno fatto parte del PC e dei DS. Sia che si parli di PD o Rifondazione o Sinistra e Libertà, se andiamo a vedere il curriculum politico dei maggiori leader di oggi, vediamo che hanno fatto parte della gioventù comunista del PC, del PC stesso e del PDS e DS poi.Queste persone, come si può vedere facendo una ricerca in ogni archivio di giornali dell'epoca, accusarono Falcone di nefandezze, e ora si ergono a suoi difensori post-mortem, dopo essere stati accusatori in vita. Io direi una sola cosa: Vergogna.Leggiamo l'articolo di Repubblica, del 1991 e rivediamo le stesse tesi ora portate dallo stesso giornale contro ogni provvedimento e uomo non allienato alla sinistra.Amico dei mafiosi, colpo di Stato, incostituzionale.Fa impressione che abbiano detto queste cose e ora siano saliti sul carro del vincitore postumo. Come sempre, rovesciando la realtà hanno creato un'altra realtà parallela dove loro sono i protettori della giustizia e gli oppositori come sempre sono mafiosi, fascisti e delinquenti. Vergogna....
La sinistra di oggi, con i suoi Bersani, D'Alema, Veltroni, Fassino, Vendola è la sinistra di ieri. I maggiori politici di sinistra di oggi hanno fatto parte del PC e dei DS. Sia che si parli di PD o Rifondazione o Sinistra e Libertà, se andiamo a vedere il curriculum politico dei maggiori leader di oggi, vediamo che hanno fatto parte della gioventù comunista del PC, del PC stesso e del PDS e DS poi.Queste persone, come si può vedere facendo una ricerca in ogni archivio di giornali dell'epoca, accusarono Falcone di nefandezze, e ora si ergono a suoi difensori post-mortem, dopo essere stati accusatori in vita. Io direi una sola cosa: Vergogna.Leggiamo l'articolo di Repubblica, del 1991 e rivediamo le stesse tesi ora portate dallo stesso giornale contro ogni provvedimento e uomo non allienato alla sinistra.Amico dei mafiosi, colpo di Stato, incostituzionale.Fa impressione che abbiano detto queste cose e ora siano saliti sul carro del vincitore postumo. Come sempre, rovesciando la realtà hanno creato un'altra realtà parallela dove loro sono i protettori della giustizia e gli oppositori come sempre sono mafiosi, fascisti e delinquenti. Vergogna....
Cancellieri (Giustizia): «Contro la mafia la battaglia non è finita»«L'impegno del governo contro la mafia è fermo e deciso. Ne abbiamo discusso: non abbiamo alcuna intenzione di arretrare nel contrasto al crimine organizzato» aggiunge il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri. Il presidente del Senato, Pietro Grasso, racconta che di fronte alle celebrazioni per anniversario prova «la stessa emozione di sempre. La mia nuova funzione non può cambiarla». Contro la mafia, aggiunge Anna Maria Cancellieri, «la battaglia non è di Marco Ludovico - Il Sole 24 Ore - leggi su http://24o.it/ejqe1
Palermo ricorda Giovanni Falcone
Napolitano: "Un autentico eroe"
In occasione del ventunesimo anniversario della strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta, Giorgio Napolitano ha mandato il suo messaggio: "Le immagini dello spietato agguato restano indelebili nella memoria degli italiani rinnovando l'angoscia di quel giorno. L'attentato, replicato a distanza di poco più di un mese da quello in cui persero la vita Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, rappresentò uno dei momenti di massima violenza eversiva dell'attacco della mafia allo Stato".
Il presidente della Repubblica ha ricordato che in quegli anni l'Italia fu "colpita nelle persone di suoi servitori eccezionali, di grandi magistrati, di autentici eroi che sacrificarono la loro vita a difesa della legalità e della democrazia".
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