Gillo Dorfles Day a Como

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Personaggi - Al maestro, classe 1910, sarà dedicato un incontro multimediale sulla sua attività di poeta e ceramista. Moderatore sarà l’architetto Giorgio Casati
Sabato 25 maggio il grande critico sarà ospite di un evento legato al suo lavoro come artista

Gillo Dorfles a tutto tondo a Como, una delle città da lui amate. Classe 1910, artista, poeta, critico d’arte, professore universitario e medico psichiatra, Dorfles, bambino, venne sfollato a Erba e, ancora fino a due anni fa, ha percorso i sentieri sopra il Lario, con lunghe passeggiate persino sul Monte Palanzone.
Sabato 25 maggio, alle 16, nel foyer del Teatro Sociale di Como (ingresso libero), Dorfles sarà ospite per un evento tessuto intorno alle sue opere artistiche, di costume, di

arte visiva e design. “Gillo Dorfles: ceramica arte e poesia” è il titolo della giornata durante la quale saranno presentati due libri di recente pubblicazione Gillo Dorfles: Albisola Ceramica Oggi, a cura di Luca Bochicchio (fotografie di Gianluca Anselmo, De Ferrari Editore, 2013), e Poesie (Campanotto) un volumetto che raccoglie liriche inedite scritte da Dorfles tra il 1941 e il 1952.
Al dibattito, preceduto da un breve video, parteciperanno l’assessore alla cultura del comune di Como, Luigi Cavadini, e Luca Bochicchio con Sara Cerrato e Mauro Fogliaresi a commentare il volume di poesie. Moderatore sarà l’architetto Giorgio Casati, profondo conoscitore, nonché amico storico di Gillo Dorfles.
Nel maggio dello scorso anno Dorfles inaugurò la sua personale, “Ceramica oggi e sempre”, nell’Antica Fornace Alba Docilia di Albisola Marina. Dorfles esponeva i risultati più recenti di una ricerca pittorica e scultorea sulla ceramica insieme a una serie di incisioni, due mosaici e sei spille in argento, un’esperienza poi confluita nel volume Albisola Ceramica oggi e sempre, che raccoglie i contributi dei professori Franco Sborgi e Luciano Caramel, dello stesso Giorgio Casati, di Giuseppe Conte, Alessio Cotena e del curatore Luca Bochicchio. Gianluca Anselmo ne ha curato l’apparato fotografico che comprende le opere esposte nel 2012 e un foto-racconto delle giornate di lavoro di Gillo Dorfles ad Albisola.
Nel volume sono inoltre presentate alcune sezioni di approfondimento: la prima riguarda l’opera ceramica e pittorica di Giorgio Casati (già collaboratore di Dorfles in opere di decorazione architettonica), la seconda riguarda le opere di Lucio Fontana e Wifredo Lam esposte nella Fornace Alba Docila insieme alle opere di Dorfles e Casati, la terza i disegni realizzati dai bambini della scuola elementare di Albissola Marina e la quarta documenti rari e inediti sull’attività di Dorfles come critico del Movimento Arte Concreta, conservati nell’Archivio d’Arte Contemporanea dell’Università di Genova.
«Conobbi Dorfles nel 1964 - ricorda l’architetto Giorgio Casati - Entrai nella libreria “Dante” di Milano per cercare un libro che mi chiarisse le ultime tendenze dell’arte. Avevo letto, prima di allora, alcuni volumi e articoli sull’arte contemporanea di Argan, Arnheim, Ballo, ma sentivo l’assenza di informazioni e interpretazioni di quell’arte visiva che, in quel momento, mi incuriosiva e che andava oltre il cubismo, il futurismo, lo strutturalismo, la pittura metafisica di De Chirico e Savinio. Mi consegnarono una copia di Ultime tendenze dell’arte oggi di Gillo Dorfles e la sua lettura non solo mi convinse, ma fu per me, ancora giovane, una vera rivoluzione culturale».
«Poi - continua - ritrovai Dorfles nel 1970 appena iscritto all’Associazione per il Disegno Industriale; tra gli iscritti della provincia di Como c’erano solo Donzelli di Mariano Comense e Dell’Oro di Lecco. Donzelli, a quell’epoca collaborava come designer con la “Moto Guzzi”. Bruno Munari, amico di Donzelli, venne invitato con Carlo De Carli e Tommaso Ferraris, (allora presidente della Triennale di Milano) a seguire la “Biennale dello Standard nell’Arredamento di Mariano Comense”. Dorfles, anche nell’ADI, con Enzo Frateili, fu il più lucido interprete nell’analizzare e trattare le correlazioni tra le tecniche produttive, la comunicazione e l’arte».
Tanti i luoghi nel Comasco in cui Dorfles ha lasciato un contributo: «Importante fu, per esempio, il convegno “Scuola e scuole di design” che organizzai nel 1990 a Villa Olmo con Corrado Gavinelli, in collaborazione con l’ADI e il Centro Scientifico Alessandro Volta, tra i tanti relatori spiccava, ancora una volta, Gillo Dorfles che pose l’accento sull’urgente necessità di istituire una scuola universitaria di base, di design. Poi, a Lanzo d’Intelvi, con studiosi comaschi e milanesi, ci trovammo a discutere su “Abitare l’utopia”. Gillo Dorfles mi stupì anche in quell’occasione per la sua interpretazione così inaspettatamente pragmatica, che differiva profondamente da quella di Eugenio Gentile Tedeschi su posizioni storicistiche, di Ico Parisi sulla caducità del prodotto architettonico e artistico, di Longatti su Sant’Elia, di Munari sull’inventiva delle giovani generazioni, di Alik Cavaliere, di Leonardo Fiori, e altri relatori. Dorfles incentrò l’attenzione sulla necessità di sviluppare al meglio le potenzialità delle città; potenzialità e specificità che ogni singola città possiede»....C

 

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