Riflessioni personali sulla decisione dell'amministrazione ferrarese di intitolare al terremoto (non alle vittime notare bene), ma all'evento in sé, ed in secondo luogo alla ricostruzione (quando sarà fatta...), i giardinetti ex Standa. "Giardini 20-29 Maggio"
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Fu la Rivoluzione francese a diffondere la moda di intitolare vie e piazze a personaggi o avvenimenti che travalicavano l’ambito paesano o cittadino, e così nell’odonomastica (che è una sezione della toponomastica, dal greco odos = strada) le testimonianze epigrafiche ed onomastiche del passato divennero una sorta di sacrario o di elenchi celebrativi di patrioti, di glorie nazionali, o internazionali, o di attività umane e lavorative. E’ accaduto quindi ai tempi delle ideologie, con l’intitolazione di strade a personaggi che erano rappresentativi di alcuni patrimoni politico-culturali di parte ed evidenziavano l’orientamento politico dell’amministrazione locale, ed accade anche negli ultimi anni - ideologicamente definiti “post-ideologici” -, sempre motivando l’operazione con grandi idealità e nobili intenti. Non mi pare, però, che in questo caso i nostri amministratori siano stati mossi da così alti valori, ma solo dal bisogno contingente (viste le elezioni amministrative ormai prossime) di essere riconfermati, e quindi ogni occasione è buona per fare passerella, anche quella di intitolazioni assurde come questa, appunto non a vittime o persone ma a eventi calamitosi naturali, ma pur sempre negativi, dimenticandosi che anche l’elemento del topos - l’immagine simbolica della patria e del territorio, di cui sono elementi fondamentali la toponomastica e l’odonomastica - costituisce, insieme ad altri elementi non meno importanti, quel sentimento di appartenenza ad una comunità e ad un territorio che dovrebbe essere formalmente e culturalmente oltre che sostanzialmente, qualcosa di più che ipocrite finalità dei politici locali.
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Fu la Rivoluzione francese a diffondere la moda di intitolare vie e piazze a personaggi o avvenimenti che travalicavano l’ambito paesano o cittadino, e così nell’odonomastica (che è una sezione della toponomastica, dal greco odos = strada) le testimonianze epigrafiche ed onomastiche del passato divennero una sorta di sacrario o di elenchi celebrativi di patrioti, di glorie nazionali, o internazionali, o di attività umane e lavorative. E’ accaduto quindi ai tempi delle ideologie, con l’intitolazione di strade a personaggi che erano rappresentativi di alcuni patrimoni politico-culturali di parte ed evidenziavano l’orientamento politico dell’amministrazione locale, ed accade anche negli ultimi anni - ideologicamente definiti “post-ideologici” -, sempre motivando l’operazione con grandi idealità e nobili intenti. Non mi pare, però, che in questo caso i nostri amministratori siano stati mossi da così alti valori, ma solo dal bisogno contingente (viste le elezioni amministrative ormai prossime) di essere riconfermati, e quindi ogni occasione è buona per fare passerella, anche quella di intitolazioni assurde come questa, appunto non a vittime o persone ma a eventi calamitosi naturali, ma pur sempre negativi, dimenticandosi che anche l’elemento del topos - l’immagine simbolica della patria e del territorio, di cui sono elementi fondamentali la toponomastica e l’odonomastica - costituisce, insieme ad altri elementi non meno importanti, quel sentimento di appartenenza ad una comunità e ad un territorio che dovrebbe essere formalmente e culturalmente oltre che sostanzialmente, qualcosa di più che ipocrite finalità dei politici locali.
Concludendo, non penso che un domani ad alcuno dei nostri attuali amministratori sarà mai intestata una piazza una strada o un giardinetto... a meno che in futuro non si decida di proseguire con l'intitolazione di luoghi pubblici a calamità accadute, o altri fatti funesti, e in quel caso allora potremmo avere un giardinetto "Palazzo degli specchi" o "Parco ospedale di Cona" etc. etc. e un bel monumento (ideale come wc ecologico per i piccioni locali), sul nostro listone, all'amministrazione ferrarese dal dopoguerra ad oggi... chissà mai...