Futurismo: vs. la casta mediatica/culturale

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E’ tempo di parole nette, atomiche per il futurismo contemporaneo contro certo andazzo sia degli old media in particolare che – piu in generale – della casta culturale italiana. Il mondo ruota veloce, noi futuristi siamo nuovamente sul promontorio dei secoli, anzi oltre.. persino nel ciberspazio; almeno dal 2000, ma anche prima nel secondo novecento :
la stagione eroica in pieno negazionismo della vulgata gramsciana ( sia ben chiaro amputando Gramsci che lascia pagine sul futurismo in senso positivo e contrarie rispetto alla sciagurata esegesi glossatoria comunistica) si riassume nella generazione di Enzo Benedetto e Futurismo Oggi (Roma), anche Luigi Tallarico, Gino Agnese, Marzio Pinottini, J. M. Vivenza (Electro-Institute, Grenoble), Giovanni Lista, Francesco Grisi, anche Mario Verdone, fino allo stesso Tullio Crali, Antonio Fiore Ufagrà tutt’oggi protagonista. Negati dalla critica ideolgica erano futuristi figure ben note come Munari, Baj, Schifano, Nespolo, Lodola (e altri) alcuni ancora in primissimo piano.
Poi, nel terzo millennio nascente, chi scrive e Vitaldo Conte – lo stesso Baldo Savonari (ma già attivissimi anche prima), fino a Graziano Cecchini, Antonio Saccoccio e netfuturismo, almeno parzialmente Riccardo Campa, Stefano Vaj e i transumanisti futurologici. Non ultimo altri giovani o meno giovani artisti e ricercatori “militanti”, da M. Hajek a Marcello Francolini, da Sandro Giovannini a Stefano Balice.
Ed esistono ormai diverse prove pubblicistiche, libri piu o meno programmatici (noi, Conte e Campa ne abbiamo scritti e-o curati diversi, anche per l’editoria nazionale storica, non solo underground), case editrici (a cura di Saccoccio e altri); decine e decine di nuove cosiddette serate futuriste o azioni performative, ecc. tra letteratura, saggistica, video e net art, antimostre.., anche convegni ufficiali, centenari non solo celebrativi ma viventi del futurismo finiti sulla Rai nazionale, sinergie internazionali.
Tuttavia certa casta culturale e mediatica continua a distillare le notizie con il contagocce, quando non arriva pure a vere proprie censure e rimozioni significative. Evidentemente è necessaria anche una nuova guerra futurista, anzi ecofuturista ora visto il mero bersaglio meramente simbolico, ma laddove le parole sono fatti tornano ad essere spada e dinamite o droni intelligenti… C
http://www.eccolanotiziaquotidiana.it/futurismo-per-una-nuova-estetica-della-guerra-contro-la-casta-culturalemediatica/
 
ROBY GUERRA