Disegna le sue opere a mano libera su fogli o tavolette di legno. Marcello Carrà, nato a Ferrrara nel 1976, rappresenta una novità artistica di prim'ordine nel panorama creativo italiano. Il suo successo si misura nel susseguirsi delle mostre che ne ospitano i lavori. Dopo l'Arte Fiera a Bologna, Carrà esporrà a Bruxelles e a seguire a Barcellona e Berlino. Il talento ferrarese riprende temi classici dell'arte di tutti i tempi e li ripropone con il suo inusuale messo descrittivo, la penna Bic. Ne emerge un quadro nuovo della realtà quotidiana e dell'universo nelle sue dimensioni, quasi un recuperarne gli atavici richiami immaginifici. LA TORRE DI BABELE è già un capolavoro: una teatrale, michelangiolesca raffigurazione del day after dell'uomo, ispirata al celebre dipinto di Brugel, prendendo spunto dal terremoto che ha segnato drammaticamente la vita dell'Emilia. Si tratta di una cupa riflessione sulla tragicità e sulla precarietà della condizione umana che evoca gli spettri cosmici del destino del nostro tempo. Ricche di suggestione e di straordinari significati emozionali, le creazioni di Carrà hanno suscitato l'interesse della critica internazionale e hanno aperto un capitolo nuovo nella definizione dello stile e del linguaggio del'arte: una teoria estetica che conferma la bravura mostruosa di un talento che sa cogliere il seno profondo dell'essere e del divenire.
Casalino Pierluigi