L’attuale dibattito sul cosiddetto matrimonio tra omosessuali (gay, lesbiche, trans… gender) è clamorosamente viziato da un fondamentale errore (e devastante negli effetti) che ha già complicato tutto e problematizzata una questione invece risolvibile in dinamiche più semplici e indiscutibili.
Fin dall’inizio la legittima sia ben chiaro rivendicazione cosiddetta omesessuale, simultanea in tal senso, in termini di uguaglianza giuridica e diritti umani (e doveri…) al matrimonio cosiddetto eterosessuale, con la stessa uguaglianza ecc. per le coppie di fatto sempre etero.., confonde uguaglianza giuridica, unioni civili paritarie con appunto il Matrimonio.
Se il movimento omosessuale rivendicasse soltanto le Unioni Civili e non il Matrimonio il Re dei pregiudizi in materia sarebbe nudo e certa opposizione cattolica sarebbe vana e insostenibile.
Non è un paradosso: l’unione civile è un concetto laico, il matrimonio religioso: tutto è complicato naturalmente da certa mai recisa contaminazione teocratica sulla questione che risale ancora al Concordato del 1929 che non differenzia affatto la non sovrapposizione tra Matrimonio e Unione Civile, anzi le confonde, da un lato; dall’altro un’altra contaminazione ideologica, facilmente inferibile, insita invece nel movimento omosessuale, incapace di evoluzioni concettuali scientifiche, gira e rigira una semplificazione e riduzionismo di tutta la problematica (complessa), altrettanto colma di pregiudizi alla rovescia, non ultimo, proprio in nome della sacrosanta (…) diversità, una visione non democratica rispetto all’Altro, eterosessuali e filosofia/religione cattolica, finanche certa ambiguità stessa in termini di autenticità rispetto la cosiddetta libera scelta omosessuale.
Innanzitutto, va notata l’assimilazione proprio del termine Omosessuale, di origine opposta, discriminante, in termini impropri e non scientifici rispetto ai dati conoscitivi genetici, psicologici e socioculturali in generale. In particolare l’opzione meramente sociologica e ideologica paleocomunista (Vendola stesso dichiarato tale, almeno fino all’altro giorno…), persino comportamentista, basata sul mito dell’uguaglianza sociale e psicologica dei soggetti umani, ben oltre la fondamentale uguaglianza giuridica: una palese contraddizione, in nome della diversità, tutti uguali come nei regimi totalitari!
Nella nuova sinistra cosiddetta, curiosamente la news ecologica degli ultimi anni , ovvero vincoli naturali, vale persino per le lumache, magari danneggiate da una autostrada, ma non per la natura umana in termini di sessualità… Aspetto non prioritario tale baco per l’uguaglianza giuridica ecc., ma non secondario dal punto di vista scientifico della questione.
In ogni caso: se fosse giuridicamente chiaro che il Matrimonio è un concetto legittimamente cattolico e eterosessuale, eventualmente un optional per i laici stessi, etero, mentre le Unioni Civili, senza il rituale del matrimonio in chiesa o meglio senza la confusione attuale legislativa nei riti civili, la Regola in nazioni democratiche e laiche, quindi un problema non formale di Linguaggio, ma pragmaticamente diverso, le Unioni Civili per gay ecc., non si vede proprio dove sarebbe il problema (adozioni incluse o figli in provetta!). I cattolici opterebbero per l’Unione Civile chiamata legittimamente matrimonio, eventualmente anche i laici, mentre i gay ecc. soltanto per le Unioni Civili chiamate soltanto tali. Diritti e Doveri sarebbero gli stessi, quelli specifici verso la Chiesa cattolica e Dio, questioni di coscienza di etero cattolici (o laici o agnostici eventualmente).
Il movimento Gay, infine, farebbe bene, più in generale a riformulare la questione alla luce della scienza e non dell’ideologia… La parola omosessuale è discriminatoria in sé…e un falso scientifico. Anzi in tal senso la rivendicazione dell’omosessulità pura resta sospetta, una patologia psicologica tale pretesa, come ben spiegato in contro-luce e in riletture non letterali dalla psicanalisi stessa, deformazioni del processo educativo… Anche i gay mangiano fagioli, mica sono immacolati, immuni da variabili devianti della natura umana, come etero assassini o nevrotici o semplicemente caratteri autoritari. Dal punto di vista scientifico naturale è la bisessualità, universale: negli etero prevalgono i caratteri dominanti eterosessuali, ma l’opzione parallela gay ecc. è altrettanto naturale. Una minoranza può liberamente e legittimamente optare, per motivazioni infinite, per la variabile gay ecc. In natura siamo tutti bisessuali! Rivendicare l’omosessualità pura (e anche l’etero…) è un falso scientifico! Poi gli etero possono benissimo sublimare la componente speculare femminile in termini culturali. Altri scegliere invece una diversità sessuale variabile gay ecc. direttamente senza sublimazioni in certo senso (poi sublimano la componente etero in altri percorsi culturali). A questo punto emerge l’indicibile nel dibattito contemporaneo, almeno in questa fase storica: chiaro che la Regola quantitativa non può non essere eterosessuale. In caso contrario… almeno finora, la specie umana si estinguerebbe a medio lungo termine (e si sarebbe estinta se da secoli prevalesse come regola quella Gay ecc.). In questo senso una verità non banale ci pare esprima la Chiesa cattolica con la sua ostilità al Matrimonio per i Gay ecc. La riproduzione della specie umana, vano negarlo, segue certa ecologia naturale…
Se poi invece, certe tendenze per la riproduzione artificiale, figli in provetta, ma non solo, clonazione umana ecc., diventassero prevalenti, allora anche una società prevalentemente gay ecc., garantirebbe la riproduzione della specie umana, rendendo osboleto il vincolo etero riproduttivo tradizionale e biologico e quanto sopra sarebbe relativo se non superfluo.
Più in generale e concludendo: se comunque essenza del progresso umano e dell’evoluzione sociale, da un lato è l’uguaglianza giuridica fondamentale, in nome dei diritti umani universali, dall’altro il divenire della complessità che nasce dalla libera espressione delle differenze individuali e-o interumane (geneticamente come specie umana siamo tutti simili e potenzialmente uguali, non esistono le razze, ma ogni individuo è parallelamente diverso e unico anche geneticamente nella sua configurazione) come scenari futuribili è facilmente inferibile una futura sintesi, etero, gay ecc.: ma finalmente si parlerà di libere scelte (tranne casi oggettivi, infinitamente rari, di mutazioni individuali fin dalla nascita, dal dna stesso, gay ecc.) e autentica creativa diversità sessuale.
Come in fondo la pensavano un certo Oscar Wilde o lo stesso Jean Genet o tutti i grandi cosiddetti omosessuali che hanno fatto la storia della cultura umana, ma appunto dalla diversità, non desideri ossessivi e conformisti di una diversità più normale della Normalità, come nella richiesta confusa attuale del cosiddetto matrimonio legittimamente etero e cattolico. Ma le Unioni Civili ribadiamo, e crediamo in altra articolazione più evoluta, nel senso appena discusso, indiscutibile diritto da legiferare il più presto possibile.
Roby Guerra, scrittore (*etero)
Info: Oscar Wilde Jean Genet
Se il movimento omosessuale rivendicasse soltanto le Unioni Civili e non il Matrimonio il Re dei pregiudizi in materia sarebbe nudo e certa opposizione cattolica sarebbe vana e insostenibile.
Non è un paradosso: l’unione civile è un concetto laico, il matrimonio religioso: tutto è complicato naturalmente da certa mai recisa contaminazione teocratica sulla questione che risale ancora al Concordato del 1929 che non differenzia affatto la non sovrapposizione tra Matrimonio e Unione Civile, anzi le confonde, da un lato; dall’altro un’altra contaminazione ideologica, facilmente inferibile, insita invece nel movimento omosessuale, incapace di evoluzioni concettuali scientifiche, gira e rigira una semplificazione e riduzionismo di tutta la problematica (complessa), altrettanto colma di pregiudizi alla rovescia, non ultimo, proprio in nome della sacrosanta (…) diversità, una visione non democratica rispetto all’Altro, eterosessuali e filosofia/religione cattolica, finanche certa ambiguità stessa in termini di autenticità rispetto la cosiddetta libera scelta omosessuale.
Innanzitutto, va notata l’assimilazione proprio del termine Omosessuale, di origine opposta, discriminante, in termini impropri e non scientifici rispetto ai dati conoscitivi genetici, psicologici e socioculturali in generale. In particolare l’opzione meramente sociologica e ideologica paleocomunista (Vendola stesso dichiarato tale, almeno fino all’altro giorno…), persino comportamentista, basata sul mito dell’uguaglianza sociale e psicologica dei soggetti umani, ben oltre la fondamentale uguaglianza giuridica: una palese contraddizione, in nome della diversità, tutti uguali come nei regimi totalitari!
Nella nuova sinistra cosiddetta, curiosamente la news ecologica degli ultimi anni , ovvero vincoli naturali, vale persino per le lumache, magari danneggiate da una autostrada, ma non per la natura umana in termini di sessualità… Aspetto non prioritario tale baco per l’uguaglianza giuridica ecc., ma non secondario dal punto di vista scientifico della questione.
In ogni caso: se fosse giuridicamente chiaro che il Matrimonio è un concetto legittimamente cattolico e eterosessuale, eventualmente un optional per i laici stessi, etero, mentre le Unioni Civili, senza il rituale del matrimonio in chiesa o meglio senza la confusione attuale legislativa nei riti civili, la Regola in nazioni democratiche e laiche, quindi un problema non formale di Linguaggio, ma pragmaticamente diverso, le Unioni Civili per gay ecc., non si vede proprio dove sarebbe il problema (adozioni incluse o figli in provetta!). I cattolici opterebbero per l’Unione Civile chiamata legittimamente matrimonio, eventualmente anche i laici, mentre i gay ecc. soltanto per le Unioni Civili chiamate soltanto tali. Diritti e Doveri sarebbero gli stessi, quelli specifici verso la Chiesa cattolica e Dio, questioni di coscienza di etero cattolici (o laici o agnostici eventualmente).
Il movimento Gay, infine, farebbe bene, più in generale a riformulare la questione alla luce della scienza e non dell’ideologia… La parola omosessuale è discriminatoria in sé…e un falso scientifico. Anzi in tal senso la rivendicazione dell’omosessulità pura resta sospetta, una patologia psicologica tale pretesa, come ben spiegato in contro-luce e in riletture non letterali dalla psicanalisi stessa, deformazioni del processo educativo… Anche i gay mangiano fagioli, mica sono immacolati, immuni da variabili devianti della natura umana, come etero assassini o nevrotici o semplicemente caratteri autoritari. Dal punto di vista scientifico naturale è la bisessualità, universale: negli etero prevalgono i caratteri dominanti eterosessuali, ma l’opzione parallela gay ecc. è altrettanto naturale. Una minoranza può liberamente e legittimamente optare, per motivazioni infinite, per la variabile gay ecc. In natura siamo tutti bisessuali! Rivendicare l’omosessualità pura (e anche l’etero…) è un falso scientifico! Poi gli etero possono benissimo sublimare la componente speculare femminile in termini culturali. Altri scegliere invece una diversità sessuale variabile gay ecc. direttamente senza sublimazioni in certo senso (poi sublimano la componente etero in altri percorsi culturali). A questo punto emerge l’indicibile nel dibattito contemporaneo, almeno in questa fase storica: chiaro che la Regola quantitativa non può non essere eterosessuale. In caso contrario… almeno finora, la specie umana si estinguerebbe a medio lungo termine (e si sarebbe estinta se da secoli prevalesse come regola quella Gay ecc.). In questo senso una verità non banale ci pare esprima la Chiesa cattolica con la sua ostilità al Matrimonio per i Gay ecc. La riproduzione della specie umana, vano negarlo, segue certa ecologia naturale…
Se poi invece, certe tendenze per la riproduzione artificiale, figli in provetta, ma non solo, clonazione umana ecc., diventassero prevalenti, allora anche una società prevalentemente gay ecc., garantirebbe la riproduzione della specie umana, rendendo osboleto il vincolo etero riproduttivo tradizionale e biologico e quanto sopra sarebbe relativo se non superfluo.
Più in generale e concludendo: se comunque essenza del progresso umano e dell’evoluzione sociale, da un lato è l’uguaglianza giuridica fondamentale, in nome dei diritti umani universali, dall’altro il divenire della complessità che nasce dalla libera espressione delle differenze individuali e-o interumane (geneticamente come specie umana siamo tutti simili e potenzialmente uguali, non esistono le razze, ma ogni individuo è parallelamente diverso e unico anche geneticamente nella sua configurazione) come scenari futuribili è facilmente inferibile una futura sintesi, etero, gay ecc.: ma finalmente si parlerà di libere scelte (tranne casi oggettivi, infinitamente rari, di mutazioni individuali fin dalla nascita, dal dna stesso, gay ecc.) e autentica creativa diversità sessuale.
Come in fondo la pensavano un certo Oscar Wilde o lo stesso Jean Genet o tutti i grandi cosiddetti omosessuali che hanno fatto la storia della cultura umana, ma appunto dalla diversità, non desideri ossessivi e conformisti di una diversità più normale della Normalità, come nella richiesta confusa attuale del cosiddetto matrimonio legittimamente etero e cattolico. Ma le Unioni Civili ribadiamo, e crediamo in altra articolazione più evoluta, nel senso appena discusso, indiscutibile diritto da legiferare il più presto possibile.
Roby Guerra, scrittore (*etero)
Info: Oscar Wilde Jean Genet