Futurismo- l'aeropittura di Tullio Crali a Pordenone


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Fino al 25 agosto nelle sale espositive della Provincia di Pordenone la mostra dedicata a Tullio Crali
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È iniziata ieri l’edizione 2013 di Pordenone Pensa, rassegna dalle molteplici proposte, tutte ad ingresso libero, organizzata da Circolo Culturale Eureka e Provincia di Pordenone.

Ad inaugurarla è stata la vernice di Aeropittura Futurista, mostra dedicata a Tullio Crali, pittore goriziano amico di Marinetti e strenuo promotore della sua corrente culturale.
Fino al 25 agosto, nelle sale espositive della Provincia di Pordenone, sarà possibile ammirare le 13 opere patrimonio del Mart di Trento e Rovereto. Un excursus storico dell’attività di Crali, a partire dall’opera Duello Aereo del 1929 fino al più recente Omaggio a Boccioni, del 1995; un’estrema sintesi di una lunga vita all’insegna della pittura, a partire dagli esordi (nel 1925 quando aveva solo 15 anni) fino al sopra nominato Omaggio a Boccioni, a 85 anni (5 anni prima della sua scomparsa).

Un percorso illustrato ieri dal critico d’arte Angelo Bertani, che ha collaborato con l’Ufficio Cultura della Provincia di Pordenone alla curatela scientifica della mostra sostenuta dalla Fondazione Crup.

A fare da filo conduttore è, ovviamente, la passione tutta futurista per il volo e il dinamismo, così proclamata da Marinetti nella pubblicazione “Fondazione e manifesto del Futurismo”: “noi canteremo il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta”.

E Crali fu sempre promotore instancabile dell’aeropittura, anche dopo la morte di Marinetti, avvenuta nel 1944, e la decisione della compagna del fondatore di sciogliere le fila del futurismo.
“Io comprendo l’aeropittura perché volo, ho volato e dipingo dopo aver volato – diceva Crali – nell’aeropittura noi futuristi abbiamo trovato una forma di respiro nuovo: combattendo la natura morta come qualcosa di debole e di impotente e vigliacco”. La forza di queste dichiarazioni viene infatti dalla assidua frequentazione del pittore del campo di aviazione di Merna, a Gorizia, nel quale Crali copiava dal vero i velivoli militari trasmettendo così alla sua arte una certa predilezione per le piccole storie cariche di suspence. Ecco dunque spiegata la sua capacità di contagiare lo spettatore con le emozioni provate durante il volo quali paura, vertigine, stordimento ed entusiasmo, sapientemente tradotte su tela seguendo i principi artistici di movimento, velocità, sintesi e simultaneità... C

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